Presso i Romani si diceva d. (devotio) l’offerta agli dei di persone o cose determinate, come vittime, per stornare un pericolo dalla comunità. Tipica è la devotio di Publio Decio Mure. Nell’età imperiale fu frequente la devotio pro salute principis, offerta agli dei della propria vita in cambio di quella dell’imperatore. Fu diffusa anche la devotio individuale, la pratica cioè di esercitare vendetta su nemici privati con formule scritte su tavolette (➔ defissione).
Nella teologia cattolica, la d. è sottomissione totale a Dio. S. Tommaso la pone tra gli atti interiori della virtù di religione, ravvisandone la prima qualità nel distacco dalle cose umane. Sottomettendosi a Dio, la volontà non ricerca le consolazioni interiori, che a volte accompagnano la d., ma l’effettiva unione con Dio mediante la carità; perciò la d. si fonda sopra una fede cosciente e vissuta. Per ottenere la d. la volontà ricorre a vari mezzi: la contemplazione o meditazione, la preghiera, l’uso dei Sacramenti, le pratiche di pietà.
In origine (13° sec.) si chiamò d. l’autoflagellazione collettiva cui si sottoponeva per penitenza la confraternita dei disciplinati; quindi la parola indicò le laudi drammatiche che i disciplinati recitavano in determinate occasioni religiose, e poi la sacra rappresentazione e in genere ogni spettacolo sacro (anche rappresentazioni plastiche e processioni figurate).
Con l’espressione immagini devozionali si intende un particolare genere di immagini sacre, sorto tra la fine del 13° e il 14° sec. in relazione con il movimento mistico, sviluppatosi soprattutto nel 15° sec. e diffuso anche durante la Controriforma e nel 17° secolo. Tali immagini, in particolare quadri o rilievi, si pongono come oggetto di meditazione da parte del fruitore; frequentemente adibite al culto privato, sono opere intime, spesso di limitate dimensioni, di vasta diffusione all’interno delle case in Europa e soprattutto in Italia. Tra i soggetti trattati, generalmente isolati da un contesto narrativo, sono ispirati alla mistica del dolore il Crocifisso, l’Ecce Homo e la Pietà; diffusissime le Madonne (è nota l’attività dei cosiddetti ‘madonneri’ veneti, che diffondono tali immagini nelle case civili soprattutto nel 15° sec.), rappresentate come Madre con il Bambino, Madonna dell’Umiltà, Madonna del Roseto ecc.; tali immagini offrono motivi di esortazione, monito, devota contemplazione.
Rientra in un più ampio ambito di arte devozionale l’ex voto, opera destinata, da un singolo, a un luogo di culto pubblico o accessibile, come atto di testimonianza o resa di grazie. Ha grande importanza nell’arte popolare dei paesi cattolici dell’Europa e dell’America Latina.