Procedura volta a decongestionare l’amministrazione statale attraverso il trasferimento di competenze dagli organi centrali agli organi periferici, all’interno di una stessa struttura amministrativa (per es., mediante il trasferimento di funzioni dal ministero dell’Istruzione ai provveditorati agli studi).
Assieme al decentramento amministrativo, la deconcentrazione costituisce uno degli obiettivi del processo di semplificazione dell’attività dell’amministrazione pubblica. Si tratta prevalentemente di una ridistribuzione di compiti tecnici e materiali, che, per motivi di opportunità e di efficienza, vengono svolti in nome e per conto dell’organo decentrante, al quale spetta comunque l’attività di direzione e di coordinamento. Normalmente viene trasferita anche l’attività decisoria, sebbene ciò non sia espressamente previsto dalle legge e sussista comunque possibilità di revoca. A differenza del decentramento, la deconcentrazione è un fatto interno all’organizzazione statale, che con essa non interrompe l’ordine gerarchico di distribuzione delle competenze.