Oratore e apologista (Curières, Aveyron, 1765 - Saint-Geniez, Aveyron, 1841), prete della società di Saint-Sulpice, tenne prima presso i carmelitani, poi a Saint-Sulpice le sue conferenze religiose, assai seguite; proibite (1809) da Napoleone, egli le riprese con la Restaurazione (dando così il primo esempio delle famose conferenze di Notre-Dame), fino al 1822, quando fu fatto vescovo titolare di Ermopoli. Vicario generale di Parigi, gran maestro dell'università e accademico di Francia, poi (1824-28) ministro dell'Istruzione pubblica e dei Culti, alla rivoluzione del 1830 dovette fuggire a Roma e a Praga; tornò in patria nel 1838. Le conferenze furono pubblicate con i titoli Défense du christianisme ou Conférences sur la religion (1825; traduzioni in varie lingue) e Conférences et discours inédits (post., 1843); Les vrais principes de l'Église gallicane (1818), sotto il velo della deferenza alla Chiesa romana, sono ancora una difesa del gallicanismo.