Istituto di credito tedesco, con sede a Francoforte sul Meno (dal 1957). Fondato nel 1870 a Berlino, nei primi decenni del 20° sec. fu protagonista di una rapida espansione in Europa e Asia. Con la fine del Secondo conflitto mondiale attraversò un periodo di grave crisi, essendo stato smembrato dalle potenze vincitrici in 10 istituti minori, costretti a operare territorialmente. Si fusero nuovamente sotto il marchio D. solo nel 1957, dopo la costituzione della Repubblica Federale di Germania. Negli anni 1980 e 1990, in seguito a numerose acquisizioni di banche nelle maggiori piazze del mondo (tra cui la Banca d'America e d'Italia, 1986; il Banco de Madrid, 1993; il Crédit Lyonnais belga, 1998; il Bankers Trust statunitense, 1999; la svizzera Swiss Private Bank Rued Blass & Cie, 2003; la russa UFG, United Financial Group, 2006; le tedesche Berliner Bank e Norisbank, 2007) e di imprese che operano nei campi assicurativo, finanziario e delle tecnologie dell’informazione, è diventato uno dei principali operatori mondiali del settore, presente in Europa, America, Asia e Pacifico. Dopo un periodo di flessione degli utili nel 2019, solo parzialmente arginato dall'ingresso nel 2020 della statunitense Capital Group e da una radicale riorganizzazione delle proprie attività, l'istituto di credito ha risentito del crollo del mercato azionario verificatosi durante la pandemia da Covid-19, e nel marzo 2023 - nel corso della grave crisi del sistema bancario mondiale che ha visto il fallimento della Silicon Valley Bank, con forti ripercussioni anche sul mercato finanziario europeo - le sue azioni hanno registrato un decremento fino al 14,9%.