Artista e poeta svizzero (Hannover 1930 - Basilea 1998). In Svizzera, così come a Copenaghen (1955-57) o negli Stati Uniti (1964-67), ma soprattutto in Islanda, dove si trasferì nel 1958 e assunse il nome Diter Rot, R. fu al centro di un'avanguardia provocatoria che intrecciava saldamente arte e vita, privilegiando il momento processuale della creazione. Ideatore di originali progetti editoriali, sperimentò nuove forme d'arte nell'ambito di una ricerca costantemente tesa al superamento dei confini tradizionali dei linguaggi artistici.
Di madre tedesca, trascorse l'infanzia in Germania; si trasferì in Svizzera nel 1943 e cominciò a dedicarsi al disegno, al graphic design e alla poesia; con E. Gomringer fu tra i fondatori della rivista di poesia concreta Spirale (1953). In contatto con esponenti del Nouveau Réalisme, di Fluxus, del Wiener Aktionismus, collaborò occasionalmente con D. Spoerri, R. Filliou (1926-1987), oltre che con A. Rainer e R. Hamilton. La sua enfasi sulla sperimentazione lo portò all'uso di nuove tecniche e materiali e allo sviluppo del concetto di serialità: pasta di pane, cioccolata, catrame, muffe, colla, ecc., trovano una nuova qualificazione estetica e sono anche usati in originali processi di stampa, come nella serie Six Piccadillis (1969-70). Il suo interesse per la poesia e il graphic design rimase costante con una serie di progetti editoriali, con la fondazione di case editrici (Taucher Verlag, Wasserpresse, Dieter Roth Verlag) e di un giornale, Zeitschrift für Alles (1975), aperto ad artisti, dilettanti, bambini. R. produsse libri d'artista, dando forma alle pagine o alterandole con tagli e coinvolgendo il lettore-osservatore in un processo creativo (1958-64); libri-oggetto (serie Literaturwürste, 1961-70, budelli riempiti di fogli di libri o riviste); poesie intrecciate a disegni in una nuova sintassi narrativa e pittorica (Mundunculum, 1967). Accanto al disegno, al collage, alla pittura, elaborò anche installazioni con l'uso di proiettori di diapositive (Reykjavik slides I e II, 1973-75, 1990-93) o monitor e videocassette (Solo-Szenen, 1997-98, esposte alla Biennale di Venezia nel 1999). La sua opera è stata presentata nelle più importanti rassegne internazionali (alla Biennale di Venezia ha rappresentato la Svizzera nel 1982) e in numerosissime personali. Tra quelle postume si ricordano in partic.: Gedrucktes, Gebundenes, Gepresstes, 1998, Vienna, Grafische Sammlung Albertina (nel 1999 a Filadelfia: Dieter Roth: printed pressed bound) e Dieter Roth. Die Haut der Welt, 2000, Stoccarda, Staatsgalerie.