Sesta lettera dell’alfabeto greco comune più antico, indica la semivocale u̯ e ha la forma o [. Dapprima denominata con il nome dell’originaria lettera fenicia u̯àu, fu poi, considerato il suo aspetto simile a quello di due Γ sovrapposti, detta digamma. Si trova in molte iscrizioni dialettali fino al 2° sec. a.C., ma nella maggior parte dell’area della lingua greca sopravvive solo come segno del numero 6 (nella forma [ e più tardi ς). Gli alfabeti italici conservano generalmente il segno ma lo adoperano per la labiodentale spirante sorda f.
In fonologia greca, si chiama d. anche il suono della semivocale u̯. Questa è documentata per quasi tutti i dialetti del greco antico, ma tende in genere a scomparire: nello ionico orientale scompare in fase preistorica, nell’attico verso l’8°-7° sec. a.C. In altre regioni, se iniziale, diviene v e sopravvive almeno fino al diffondersi della koinè.