MITOLOGIA
Animale favoloso dall’aspetto di serpente o di rettile o di pesce immane, con testa di cane, gatto o lupo, ali di pipistrello, zampe di aquila, bocca multilingue che emette fuoco (fig. 1).
Nell’antico Vicino Oriente il d., concepito come mostro marino e cetaceo (testi di Rās Shamra, il tannīn o tannīm e anche il Leviatano biblici) o come rettile (Babilonia, Egitto, India, Grecia, il nāḥāsh «serpente» biblico), è simbolo delle forze cosmiche avverse e rappresenta l’aspetto caotico del cosmo. In questa prospettiva, le figure serpentiformi delle mitologie dell’Oriente antico si ricollegano a una serie di figure simili presenti nelle mitologie di diverse civiltà anche lontanissime tra loro nello spazio e nel tempo; il motivo della lotta tra il d. e una divinità o un eroe, che si conclude con la vittoria di questi, tradisce una valenza chiaramente cosmogonica (per es. nella mitologia babilonese la lotta tra Marduk e Tiamat; in quella vedica la vittoria di Indra su Vṛtra). In Grecia il principale distruttore di d. è Eracle; tra gli dei, Apollo uccide Delfine prima d’instaurare il culto delfico. Nell’Antico Testamento simboleggia anche i nemici d’Israele; nella letteratura del tardo giudaismo e nel Nuovo Testamento (Apocalisse, cap. 12-13 e 20,3) Satana o un suo strumento; e così pure in testi gnostici e in papiri magici, nonché nell’iconografia cristiana, vinto e calpestato da santi (Giorgio, Michele ecc.), in cui può rappresentare anche l’idolatria. Come personificazione del male, nel Medioevo, il d. si oppone, nelle leggende cavalleresche, agli eroi, quale ostacolo da superare per raggiungere la perfezione. Figure serpentiformi di ogni genere ricorrono nella mitologia germanica, dove il d. appare come custode di tesori o mostro che infesta territori; così in genere nelle tradizioni folcloristiche dove si fa ancora valere questo aspetto simbolico originario del d. come detentore.
Genere di Rettili (Draco) della famiglia Agamidi. I d. sono animaletti arboricoli, di piccole dimensioni, a vivaci colori, coda lunga; sono muniti di due espansioni cutanee a forma di ala sostenute dalle ultime 5-6 coste ai lati del corpo, che, distese, nei salti fra un ramo e l’altro degli alberi, funzionano come paracadute. Circa 20 specie, nelle isole della Sonda e nella Penisola Malese. Il più noto è Draco volans (fig. 2).
Razza di pesce rosso, del genere Carassius, con la pinna caudale sviluppatissima, a guisa di velo in due o tre lembi.