Silloge (detta anche E. poetica, o antica) di carmi norreni del 9°-12° sec., di argomento epico, mitologico, didattico, pervenutici attraverso un manoscritto della Biblioteca di Copenaghen, il Codex Regius (13° sec.). Consta di 29 carmi attribuibili a una lunga tradizione orale; si tratta di brevi composizioni, ciascuna di poche decine di strofe, sorte per la maggior parte in Islanda. Tuttavia la materia leggendaria (specie quella del ciclo nibelungico) sembra in massima parte di origine sudgermanica, importata in Scandinavia e adattata allo spirito norreno. I carmi sono nella lingua islandese d’allora, tutt’uno con la norvegese, mentre nella metrica, come nel verso germanico, domina il principio dell’ictus e dell’allitterazione. Tra i canti più notevoli il primo, la Völuspá, cioè la Predizione della Veggente, vigoroso nel suo carattere cosmogonico e predicatorio.
Il nome E. fu attribuito a questi carmi nel 1662 dal vescovo islandese Sveinsson, vista la loro stretta affinità di luoghi rispetto all’E. di Snorri Sturluson. Autore fu considerato Sämund, maestro di Snorri.