In elettrotecnica, fenomeno (detto anche effetto pelle; ingl. skin effect) che si presenta nei conduttori elettrici percorsi da corrente variabile, in particolare alternata; esso consiste in una distribuzione non uniforme della densità di corrente, la quale presenta, in ogni sezione del conduttore, valori crescenti man mano che si procede dal centro verso la superficie esterna del conduttore. Il fenomeno, che rientra nel caso più generale delle correnti parassite, è dovuto alle controcorrenti autoindotte nell’interno del conduttore dalla corrente variabile; l’intensità di queste controcorrenti aumenta dalla superficie verso il centro a causa dell’aumento del flusso magnetico concatenato con ciascun filetto di corrente; di conseguenza la disuniformità aumenta con la permeabilità magnetica del metallo e con la frequenza della corrente, risultando così assai sensibile alle alte frequenze (in genere, oltre 1 MHz). Per es., in un conduttore cilindrico di rame e per una frequenza di 60 MHz, la densità di corrente a una profondità di 0,05 mm è pari all’1% di quella nello strato superficiale e la corrente fluisce praticamente solo su una sottilissima pellicola superficiale. Al crescere della frequenza cresce di conseguenza la resistenza elettrica del conduttore e, a parità di corrente, la perdita di potenza per effetto Joule.