(ted. Elbe; ceco Labe) Fiume che attraversa l’Europa centrale (1165 km, bacino di 143.300 km2), dai Monti dei Giganti al Mare del Nord. Scorre dapprima verso S, fino a Pardubice, poi verso O, fino a Kolín, dove prende la direzione NO che conserva fino alla foce. Ingrossate le sue acque con la Moldava, diventa navigabile. Superati gli Elbsandstein Gebirge, si svolge sempre più ricca di acque nella Svizzera Sassone e nel bacino di Dresda, che attraversa con ampie anse. Ricevuto il tributo d’acque della Saale l’E. attraversa il Magdeburgo, dove, fino alla confluenza con l’Havel proveniente dal Brandeburgo, ha un corso S-N. Prima di giungere alla foce, si divide in diversi rami che si riuniscono nell’estuario. A Cuxhaven l’estuario è largo 15 km e si va restringendo fino ad Amburgo, punto in cui alla navigazione fluviale subentra quella marittima. L’onda di marea è in questo porto pari a m 1,9; si spegne lentamente a 165 km nell’interno. Economicamente costituisce una via navigabile di grande importanza, poiché mediante la Moldava la sua navigabilità si spinge a soli 70 km dal Danubio e tramite un sistema di canali navigabili è collegata ai fiumi Weser ed Ems (e quindi al Reno), all’Oder, all’Havel e tramite i Canali E.-Lubecca e di Kiel al Mar Baltico.
Per il trattato di Versailles del 29 giugno 1919 e per l’Atto di navigazione del 22 febbraio 1922, l’E. fu dichiarata fiume internazionale dal mare sino alla confluenza con la Moldava (compresa questa da Praga sino all’E.); la Germania (1936) dichiarò di non voler più riconoscere il regime internazionale; dopo la guerra, in mancanza del trattato di pace con la Germania, non è stato adottato alcun nuovo regolamento.
Durante la Seconda guerra mondiale sull’E., a Torgau, avvenne (1945) il congiungimento fra le forze sovietiche avanzanti dall’est e quelle americane avanzanti dall’ovest.