(gr. ῏Ηλις) Regione storica della Grecia, nel Peloponneso. Comprendeva in origine solo la pianura che si trova sul lato occidentale del Peloponneso; più tardi il nome si estese anche alla parte alta e attualmente designa una provincia (2618 km2 con 181.489 ab. nel 2005), limitata a N dall’Acaia, a E dall’Arcadia, a S dalla Messenia, a O dal Mare Ionio. Vi scorrono da E a O i fiumi Peneo e Alfeo. L’interno è ricoperto di macchie e di boschi di latifoglie; le zone costiere sono favorevoli all’agricoltura, che produce cereali, uva, olive, frutta. Il centro più importante è il capoluogo Pirgo.
Nell’antichità, l’ E. era divisa in E. cava (κοίλη) a NO, Acroria a E, Pisatide al centro e Trifilia a S. Il centro principale, che aveva lo stesso nome della regione, fu fondato per sinecismo nel 471 presso il Peneo. Nel territorio dell’E. sorgeva Olimpia e gli Elei a lungo (8°-6° sec. a.C.) lottarono con i Pisati per assicurarsi la presidenza dei giochi olimpici. Più tardi l’E. fece parte della lega peloponnesiaca, dalla quale tentò di uscire durante la guerra del Peloponneso, ma Sparta la ricondusse all’obbedienza (400 ca.). Di nuovo liberi dopo la battaglia di Leuttra (371), gli Elei si allearono alla lega etolica (3° sec.) e furono più tardi costretti a entrare nella lega achea (191). Gli abitanti della regione erano divisi in cittadini di pieno diritto e perieci. Organi costituzionali erano il consiglio e l’assemblea popolare. Il collegio degli ellanodici sovrintendeva ai giochi olimpici.