(gr. Μεσσηνία) Regione storica del Peloponneso di SO (Grecia meridionale), tra i golfi di Ciparissia (o di Arcadia) e di Calamata, la Laconia, l’Arcadia e l’Elide, un po’ più ampia del nomo omonimo (2991 km2 con 164.581 ab. nel 2007; capoluogo Calamata). Gli sproni settentrionali del Taigeto la delimitano a O, mentre a E si estende il gruppo montuoso di Ciparissia (1391 m), che continua al di là della depressione di Kòkla coi rilievi di Andrìtsena. Questi due sistemi limitano la piana di M. che, dominata dall’Itome, è percorsa dal Pamiso. La vegetazione è molto rigogliosa. Nella parte bassa, dove il fiume è arrestato dalle dune, crescono fichi, agrumi, viti, ulivi e si coltiva il riso. Densamente abitata, oltre la valle del basso Pamiso, è la costiera di SO lungo lo Ionio, dove si trova Navarino. A occidente, presso lo sbocco di una valle laterale, è la moderna Messene, mentre la città antica sorgeva sul pendio dell’Itome. Pochi chilometri a E della foce del Pamiso si trova il capoluogo Calamata.
La M. fu abitata nei tempi più antichi da popolazioni di stirpe arcadica, in stretta relazione, fino alla metà del 2° millennio a.C., con le civiltà del bacino adriatico meridionale; la tradizione attribuisce la conquista della regione ai Dori, guidati da Cresfonte, nel 12° sec. a.C. La dorizzazione del paese ebbe inizio, secondo alcuni storici, solo con la conquista spartana che avvenne attraverso le guerre messeniche: la prima avvenne al termine dell’8° sec. a.C., la seconda alla fine del 7°. Dopo la prima guerra, che durò 20 anni, i Messeni dovettero rinunciare a ogni libertà e lavorare le proprie terre per gli Spartiati. Alla fine del 7° sec., si ribellarono ma, dopo aver ottenuto iniziali successi sotto la guida di Aristomene, dovettero capitolare: in questo conflitto gli Spartani sarebbero stati incoraggiati alla lotta da Tirteo. Una nuova rivolta avvenne nel 464 a.C. ca., in occasione di un terremoto che devastò la Laconia. Ancora una volta, dopo lunga resistenza nella fortezza di Itome, i Messeni furono costretti ad arrendersi (455). In aiuto degli Spartani Atene aveva inviato un contingente di opliti al comando di Cimone (462); il trattamento non amichevole ricevuto e il congedo successivo, disposto da Sparta, causarono il peggioramento dei rapporti tra le due pòleis. Fallito l’ultimo tentativo insurrezionale, i Messeni colonizzarono Naupatto (metà del 5° sec. ca.), col favore degli Ateniesi, e fondarono Tindari (395), con l’aiuto di Dionisio I di Siracusa. Dopo la battaglia di Leuttra (371), la regione, sottratta all’influenza spartana, riacquistò la sua autonomia. In età romana la M. fece parte della provincia di Acaia; nel Medioevo e nell’età successiva la storia della M. rientra in quella, più generale, del Peloponneso.