In teologia, virtù e. o in grado eroico: stato di perfezione, per cui l’uomo, sotto l’influsso dei doni dello Spirito Santo e in modo permanente, compie atti virtuosi in grado superiore. È propria dei santi e di essa si richiede la prova nei processi di canonizzazione, attraverso l’esame dei fatti e degli episodi della vita del servo di Dio. La conoscenza di questi consente al papa di pronunciare un giudizio sul movente degli atti in questione e quindi sulla realtà delle virtù e. del canonizzando.
L’ atto e. può essere compiuto solo superando difficoltà morali fuori del comune, come quando si mettano a rischio la vita, la libertà ecc., e quindi si distingue dall’esercizio abituale della virtù in grado eroico. Teologi e moralisti ritengono che solo la legge divina naturale possa imporre atti e. (Dio è infatti padrone della vita e inoltre si deve presumere che dia i soccorsi naturali e soprannaturali necessari): quindi ognuno deve subire la morte piuttosto che rinnegare la fede. Per la legge divina positiva, o umana, sia ecclesiastica sia civile, vale il principio che essa non possa imporre atti e., salvo quando si tratti di persone determinate che volontariamente si sono messe in condizioni tali da dover compiere un atto e. (per es., religiosi tenuti per voto a curare appestati o lebbrosi; parroci o sacerdoti in cura d’anime; medici condotti; soldati di sentinella e simili).