Uomo privo di facoltà virili o per difetto organico o in seguito a evirazione. Gli e. erano in origine i camerieri dei principi orientali. Con tale funzione sono ricordati anche nella Bibbia, dove non è fatta però allusione a minorazioni fisiche. In Cina si ebbero e. fin dalla dinastia Chou (1050-256 a.C.). Vivendo al seguito del sovrano, ebbero spesso notevole ingerenza nella vita politica. In Grecia apparvero al tempo dei successori di Alessandro Magno e a Roma in età imperiale. Nella corte imperiale bizantina occuparono i più alti posti nella gerarchia civile, ecclesiastica e militare, sì che molti e. si distinsero come uomini di Stato, patriarchi, generali, giungendo anche a occupare il trono imperiale. Agli e. erano riservate in modo esclusivo funzioni particolari, come quella di Parakoimòmenos (che dormiva nella stanza prossima a quella del basilèus e ne era talvolta il più intimo consigliere) o di Protovestiàrios (sovrintendente al guardaroba imperiale).
Si dà il nome di eunuchismo al quadro clinico di ipogenitalismo che compare nei soggetti castrati in età prepubere, o come conseguenza di un’agenesia dei testicoli.
L’ eunucoidismo è invece una sindrome clinica determinata da deficiente attività endocrina delle ghiandole sessuali, sia nell’uomo sia nella donna, e con inizio anteriore alla pubertà. L’eunucoidismo può essere legato a fattori ereditari oppure conseguente a lesioni a carico delle ghiandole genitali. Lo caratterizzano particolari alterazioni morfologiche e funzionali: notevole statura, mani lunghe, fredde e cianotiche, iposviluppo dei genitali esterni, scarso sviluppo dei peli, debole istinto sessuale. Nell’uomo la voce è puerile, il viso ha carattere infantile e femmineo, oppure tendente al vecchio, l’adipe sottocutaneo ha distribuzione femminile. Nella donna lo scheletro può ricordare la conformazione maschile, le mammelle sono di solito poco sviluppate e molto frequenti sono i disturbi mestruali, fino all’amenorrea.