Comune della prov. di Belluno (100,6 km2 con 20.560 ab. nel 2008), a 325 m s.l.m. ai piedi delle Vette, in vicinanza del Piave, all’estremità sud-occidentale della Val Belluna, dove il fiume s’inoltra nell’angusta stretta di Quero. Il settore più antico sorge su uno sprone (Colle delle Capre) corroso e arrotondato dai ghiacciai. Fuori delle mura, al piede del colle, si sono sviluppati alcuni borghi. È notevole nodo di comunicazioni, stradali e ferroviarie, e importante mercato agricolo e zootecnico. L’industriale è sviluppata nei settori metallurgico (alluminio), meccanico, elettrotecnico, tessile, chimico e dei materiali da costruzione.
La romana Feltria (o Feltriae) apparteneva alla X regione augustea (Venetia) ed era municipio iscritto alla tribù Menenia; per la sua posizione fu occupata fra gli altri da Alarico (409), Attila (452), dai Franchi (594 e 776), dagli Ungari (900). Governata nel 10°-13° sec. dai suoi vescovi-conti, combatté contro il Barbarossa a fianco della Lega lombarda e contro Ezzelino da Romano, che la conquistò (1248); dal 1404 al 1797 fu stabile dominio di Venezia. Passata all’Austria, nel 1806-14 fece parte del Regno Italico; incorporata quindi al Lombardo-Veneto (sino al 1886), cacciò gli Austriaci durante i moti del 1848; nel corso della Prima guerra mondiale fu ancora occupata dagli Austriaci.