Re degli Unni (dal 434 al 453; fino al 445 circa col fratello Bleda da lui ucciso); unificò le varie tribù unne, sottomettendo tutta la Scizia e imponendo la sua autorità sui Germani orientali: in unione col romano Ezio, distrusse (436) i Burgundî del regno di Worms. In lotta, dal 441, con Teodosio II imp. d'Oriente, concluse le sue tremende devastazioni con la vittoria sul fiume Utus (od. Vit) e con l'imposizione di una pace umiliante (447), ottenendo l'anno dopo terre sulla destra del Danubio. Arrogante verso l'imperatore d'Occidente, Valentiniano III, da cui esigeva il tributo e la mano della sorella Onoria, di fronte alla tenacia del nuovo imperatore d'Oriente Marciano e all'alleanza tra Ezio e i Germani occidentali, per prevenire gli avversarî, invase la Gallia (451). Indisturbato dopo l'incerta battaglia sui Campi Catalaunici (tra Châlons-sur-Marne e le Argonne), ripiegò in Pannonia. L'anno dopo invase l'Italia: distrutta Aquileia, arrivò fino al Mincio, dove l'incontrò l'ambasceria guidata dal papa Leone I; per la minaccia di Marciano alle spalle, per la fame e le malattie che tormentavano le sue truppe (ma la fede popolare attribuì il successo del pontefice a un intervento soprannaturale), A. acconsentì alla pace e ritornò in Pannonia, dove, poco dopo, morì in modo improvviso e misterioso.