Diplomatico francese (Versailles 1805 - La Chênaie, Guilly, Indre, 1894). Ricoprì diversi incarichi diplomatici, il più importante e controverso dei quali fu presso la Repubblica romana; progettò e realizzò l'apertura del canale di Suez e tentò, senza successo, di compiere un'analoga impresa con l'istmo di Panama.
Passò alcuni anni a Pisa, poi studiò a Parigi al collegio Henry IV e seguì i corsi di giurisprudenza. Entrato a vent'anni in diplomazia, dopo avere ricoperto cariche minori in varie città dell'Europa e dell'Africa settentr., fu ministro a Madrid (1848); l'anno seguente ebbe l'incarico ufficiale di aprire trattative con l'Assemblea costituente della Repubblica romana; in realtà il governo francese mirava solamente a guadagnare tempo per l'invio di rinforzi. L. non comprese le difficoltà della missione affidatagli ed, entrato in Roma, aprì trattative leali con i membri dell'Assemblea costituente e col Triumvirato. Richiamato in Francia mentre riprendevano le ostilità, L. fu aspramente criticato per il suo atteggiamento conciliante verso la Repubblica romana e deferito al Consiglio di stato. Lasciata la diplomazia (1854), ottenne dal governatore dell'Egitto la concessione per il taglio dell'Istmo di Suez (in parte fondato sul progetto di L. Negrelli). Superate le ostilità inglesi, L. fondò una società con un capitale di 200 milioni di franchi (1858); nel 1859 iniziarono i lavori che procedettero dapprima con estrema lentezza, poi con più energia. Ottenuta nel 1866 l'autorizzazione della Sublime Porta, nel 1869 il canale fu solennemente inaugurato. Tornato in Francia, L. continuò a occuparsi di grandi progetti, tra cui il taglio dell'istmo di Panama. Ma l'apposita Compagnia del canale, fondata nel 1881, di cui suo figlio Charles era uno dei massimi esponenti, fallì (1889), dando luogo a uno scandalo che portò alla condanna dei due Lesseps.
Ma mission à Rome e Réponse au Ministère et au Conseil d'État (1849), a difesa del proprio operato a Roma; Percement de l'Isthme de Suez (1856).