Firenze
Antica patria di artisti, banchieri e umanisti
Culla dell'Umanesimo e simbolo del Rinascimento italiano, Firenze è una delle città d'arte più importanti del mondo e ha un posto di primo piano nella storia della civiltà. Tra il Medioevo e il Rinascimento fu all'avanguardia del rinnovamento culturale nel campo della letteratura e dell'arte e, con i suoi banchieri e mercanti, uno dei principali centri dell'economia mondiale. Oggi le principali risorse di Firenze sono una ricca e antica tradizione artigianale e soprattutto il turismo: i tesori artistici e architettonici della città attirano innumerevoli turisti da ogni parte del mondo
Florentia fu fondata dai Romani nel 50 a.C. alla confluenza di due fiumi, l'Arno e il Mugnone. Capitale della Tuscia et Umbria nel 287 d.C. Florentia divenne sede vescovile nei primi decenni del 4° secolo. All'epoca delle invasioni barbariche riuscì a respingere l'assalto degli Ostrogoti nel 405, ma rimase coinvolta nella guerra tra Goti e Bizantini. I Longobardi assicurarono stabilità e autonomia alla città ed eressero vari monumenti, tra cui il Battistero di San Giovanni. Nell'8° secolo Firenze divenne uno dei più importanti centri della rinascita carolingia. In seguito, sotto gli Ottoni, fu sede di un conte rappresentante dell'autorità imperiale. Durante la lotta per le investiture Firenze si schierò in difesa della Chiesa accanto alla contessa Matilde di Canossa, che diede alla città il primo riconoscimento dell'autonomia comunale.
Proprio nell'età comunale, a partire dal 12° secolo, iniziò la fioritura di Firenze, che divenne ben presto una potenza economica di primo rango, come testimonia, nel 1252, l'immissione del fiorino d'oro nel mercato finanziario internazionale. Sino alla metà del Trecento la città ebbe un'impetuosa espansione; già nel 1172 si dovettero costruire nuove mura che comprendevano un'area doppia rispetto alla precedente, e abbracciavano anche la riva sinistra dell'Arno; una terza cerchia di mura, ancora più ampia, fu costruita tra la fine del Duecento e i primi decenni del Trecento, comprendente una superficie otto volte maggiore. L'età comunale a Firenze fu segnata anche dalle incessanti lotte civili tra le opposte fazioni dei guelfi, anti-imperiali e filopapali, e i ghibellini, avversari della politica temporale della Chiesa, e successivamente, divenuta stabilmente guelfa, tra i Neri, capitanati dalla famiglia Donati, e i Bianchi, al seguito dei Cerchi. Questi dissidi politici riflettevano i contrasti tra gruppi sociali diversi: in particolare il ceto dei ricchi mercanti e banchieri, rappresentato dalle arti maggiori, i piccoli artigiani associati nelle arti minori e i rappresentanti della nobiltà feudale (magnati). In città finì per dominare una ricca oligarchia di mercanti e banchieri, anche se non mancarono tentativi di rivendicare la partecipazione al governo da parte dei ceti più umili. Nel 1378, per esempio, i lavoratori dell'Arte della lana, che non potevano organizzarsi in corporazioni, si misero a capo di una rivolta, il tumulto dei Ciompi, che fu presto represso.
La peste del 1348 decimò la popolazione della città, che visse un periodo di crisi economica e finanziaria, segnato dal fallimento delle potenti case bancarie dei Bardi e dei Peruzzi. Alla fine del secolo Firenze fu impegnata a difendere la sua autonomia dai Visconti ‒ prima Gian Galeazzo, poi Filippo Maria ‒ che aspiravano al primato politico in Italia. Nel Quattrocento il dominio dei Medici, una ricca famiglia di mercanti e banchieri, segnò il passaggio dall'età comunale a quella della signoria.
Nel 1434 Cosimo de' Medici rientrò dall'esilio veneziano cui l'aveva costretto l'oligarchia fiorentina, instaurando nella città una signoria di fatto. La preminenza dei Medici divenne definitiva nel 1478 dopo la congiura dei Pazzi, con l'ascesa al potere di Lorenzo il Magnifico, il quale godette di un larghissimo favore popolare e assicurò la stabilità politica grazie all'alleanza con Milano e Napoli. Sotto Lorenzo la città conobbe una splendida fioritura artistica e culturale, guadagnando l'appellativo di seconda Atene.
Dopo la morte di Lorenzo, i Medici persero il controllo della città. Firenze divenne nuovamente per breve tempo una repubblica (1494-1512) con il frate domenicano Girolamo Savonarola, che nel 1498, condannato come eretico da Alessandro VI, fu bruciato sul rogo. Seguì un periodo di instabilità politica, finché i Medici non ristabilirono il loro dominio.
Con Cosimo I, dal 1569 granduca di Toscana, lo Stato cittadino si trasformò definitivamente in Stato regionale. I Medici conservarono il potere sino al 1737, quando il granducato di Toscana passò alla dinastia francese-austriaca dei Lorena. Annesso al Regno del Piemonte nel 1860, il granducato entrò a far parte del Regno d'Italia, di cui Firenze fu la capitale dal 1865 al 1871.
Durante la Seconda guerra mondiale Firenze fu gravemente danneggiata dai bombardamenti tedeschi, che distrussero i suoi storici ponti, tranne il Ponte Vecchio.
Come molte altre città italiane, anche Firenze ha sperimentato a partire dagli anni Ottanta un notevole decremento demografico, e la tendenza è proseguita nel decennio successivo. All'inizio del 21° secolo la città registrava oltre 350.000 abitanti.
Chiese e campanili. Tra il 12° e il 16° secolo, i cinque secoli d'oro di Firenze, la città si arricchì di innumerevoli capolavori architettonici. Uno dei più antichi monumenti della città è il Battistero, risalente all'11° secolo, con tre grandi porte di bronzo dorato. La più famosa è la porta del lato nord, di Lorenzo Ghiberti, definita da Michelangelo "porta del Paradiso". Tra le chiese più celebri figura S. Maria Novella, costruita per i frati domenicani tra il 1278 e il 1360, con un'armoniosa facciata di marmi bianchi e verdi, realizzata da Leon Battista Alberti attorno al 1470. Ai francescani si deve invece S. Croce, ampliata nella seconda metà del Duecento, in cui si trovano bellissimi affreschi di Giotto. Il duomo (S. Maria del Fiore), rivestito di marmi policromi, fu iniziato alla fine del Duecento da Arnolfo di Cambio e terminato due secoli dopo (la cupola è di Brunelleschi); a fianco sorge il campanile di Giotto, alto 82 m.
Piazza della Signoria. La piazza, da sempre centro politico della città, ospita il Palazzo Vecchio, costruito da Arnolfo di Cambio verso la fine del Duecento come sede delle autorità cittadine, i Priori. Al suo interno si trovano magnifiche sale di riunione: il Salone dei Cinquecento e la Sala dei Dugento, e gli appartenenti dove i Medici abitarono sino alla fine del Cinquecento.
Nella Loggia dei Lanzi, costruita alla fine del Trecento come luogo di riunione dei cittadini, sono custodite numerose opere d'arte, tra cui il Perseo di Benvenuto Cellini. Sempre in piazza della Signoria troviamo il famoso Palazzo degli Uffizi, iniziato su progetto dell'architetto Giorgio Vasari nel 1560 come sede degli uffici amministrativi. La costruzione è formata da due edifici posti l'uno di fronte all'altro che si allungano dalla piazza sino all'Arno, formando un lungo e stretto corridoio. All'interno si trova la Galleria degli Uffizi, uno dei più importanti musei del mondo, che ospita opere famosissime di Cimabue, Giotto, Botticelli, Leonardo e tantissimi altri.
Palazzi e ponti. Palazzo Pitti, monumentale edificio costruito alla fine del Quattrocento, è sede di tre importanti musei: la Galleria Palatina, il Museo degli argenti e la Galleria d'arte moderna. L'edificio dà sul Parco di Boboli, uno dei primi e più famosi giardini all'italiana, ricco di viali, fontane e statue. Il Bargello, antico palazzo del Capitano del popolo, ospita il Museo nazionale.
Tra i celebri ponti di Firenze ricordiamo il Ponte a S. Trinita, risalente alla metà del Cinquecento, che venne distrutto nella Seconda guerra mondiale e in seguito ricostruito, e il Ponte Vecchio, documentato sin dal 996.
Le piene dell'Arno hanno minacciato più volte Firenze nel corso dei secoli. Particolarmente devastante fu l'alluvione del 4 novembre 1966, quando circa 100 milioni di metri cubi d'acqua invasero la città, provocando gravissimi danni a tutto il centro storico e al patrimonio artistico e culturale, in particolare ai tesori della Biblioteca nazionale.
Tutto il mondo si mobilitò per salvare Firenze, mettendo a disposizione fondi e squadre di esperti, che misero a punto innovative tecniche di restauro. Preziosissimo fu anche l'aiuto prestato da migliaia di giovani, accorsi da tutti i paesi della Terra per salvare dal fango e dall'acqua i tesori della città.