Sociologo italiano (n. Palazzolo Vercellese 1926). Si è particolarmente interessato ai fondamenti di legittimazione del potere in una società in trasformazione come quella moderna e ha studiato il problema dei fini e dell'orientamento culturale di fondo della società industriale.
Professore di sociologia nell'università di Roma (1961-2002), è stato anche deputato nel parlamento per la terza legislatura (1958-63), eletto per il Movimento di Comunità. È direttore della rivista La Critica sociologica, da lui fondata nel 1967. Nel 2005 è stato nominato cavaliere di gran croce.
Tra le sue opere: Max Weber e il destino della ragione (1965); Trattato di sociologia (1968); La sociologia del potere (1972); Alle radici della violenza (1979); La società come problema e come progetto (1979); Storia e storie di vita (1981); Il paradosso del sacro (1983); La qualità nella sociologia (1988). La sua produzione saggistica è proseguita corposa anche negli anni successivi: L'Italia in bilico (1990); Roma madre matrigna (1991); I grattacieli non hanno foglie (1991); Mass media e società di massa (1992); La tentazione dell'oblio: razzismo, antisemitismo e neonazismo (1993); Homo sentiens: giovani e musica (1995); Rock, rap e l'immortalità dell'anima (1996); L'Italia tra storia e memoria (1997); La verità? È altrove (1999); Il potere (2004); La televisione (2005); Nelle fumose stanze. La stagione politica di un «cane sciolto» (2006); America oggi. Capitalismo e società negli Stati Uniti (2006); Vita e morte di una classe dirigente (2007); L'identità dialogica (2007); Fondi di bottiglia (2008); Il senso del luogo (2009). Nel 2010 è tornato a riflettere sul ruolo della sociologia nel volume Perché la sociologia?, intervistato da U. Melotti e L. Solivetti, mentre nel 2012 ha pubblicato il testo autobiografico Atman. Il respiro del bosco e il saggio Un popolo di frenetici informatissimi idioti, cui ha fatto seguito Dialogo sulla poesia. Con un'antologia poetica (a cura di P. Mattei, 2018).