Pastore a cavallo che governa le grandi mandrie di bestiame nelle pampas del Río de la Plata.
La letteratura gauchesca descrive il mondo nomade dei gauchos. Inizialmente lirici e improvvisati in un linguaggio rurale, i canti gaucheschi si trasformarono lentamente nel corso dell’elaborazione letteraria, arrivando a una stilizzazione della figura del g., visto come simbolo di un mondo in aperto contrasto con l’autorità: ne sono espressione i Diálogos patrióticos (1820 ca.) di B. Hidalgo, il Fausto (1866) di E. del Campo, il poema Santos Vega o Los mellizos de la Flor (1872) di H. Ascasubi. Nel Martín Fierro (1872-79) di J. Hernández, con cui si può considerare concluso questo genere di poesia, prevale l’interesse politico e sociale.