(arabo Arīhā; ebr. Yĕriḥō) Cittadina della Palestina (18.346 ab. nel 2007), in Cisgiordania, lungo le pendici orientali dell’altopiano di Giudea, a NE di Gerusalemme.
L’antica G. è sul Tell es-Sultan, a 7 km dal centro attuale: abitata fin dal Mesolitico, nel Neolitico aveva già un impianto di tipo cittadino (avanzi di un muro e di una torre). Per la fase del Bronzo antico III (2600-2300 a.C.) sono stati scoperti resti della cinta muraria e di un edificio; è stato inoltre investigato un quartiere residenziale domestico (2600-2450 a.C.). Fra il 2000 e il 1550 a.C. la città fu dotata di sistemi di difesa. Agli inizi del 1° millennio a.C. la città cananea doveva già essere caduta nelle mani degli Israeliti (13° sec. a.C.). Gli scavi non hanno rivelato tracce di mura che risalgano a questo periodo, mentre ne è attestata una ricostruzione al tempo del re Acab (870 a.C.) a opera di Hiel il Betelita. Distrutta di nuovo dai Babilonesi (587 a.C.), fu ripopolata da Ebrei di ritorno dall’esilio, ma in epoca ellenistica il luogo fu definitivamente abbandonato e adibito a necropoli. In età romana Erode il Grande impiantò un nuovo centro a 3,5 km dall’attuale, dando impulso a una notevole attività edilizia ed edificando, fra l’altro, un ippodromo e un anfiteatro. Sede vescovile nel 325, G. andò progressivamente decadendo. Infine, nel 12° sec., i crociati costruirono nei pressi una nuova città, sul cui impianto fu edificato nel 19° sec. l’attuale centro.