Storico dell'economia italiano (Padova 1878 - Venezia 1964). Docente in vari atenei italiani, dovette interrompere l'insegnamento a causa delle leggi razziali (1938). Studioso del Medioevo, ha poi ampliato il raggio delle sue ricerche, contribuendo ad allargare l'indagine storica ai problemi economici e sociali. Tra le opere: Storia economica dell'età moderna e contemporanea (1932-48), Storia economica di Venezia dall'11° al 16° secolo (1961).
Professore nelle università di Bari (dal 1910), Trieste e Ca' Foscari di Venezia (1922), dove insegnò fino al termine della carriera, tranne negli anni della forzata messa a riposo durante il fascismo. Fu collaboratore assiduo (negli anni 1911-20, cioè per tutto il periodo in cui visse la rivista) dell'Unità di Salvemini e in seguito di Critica sociale e di vari altri fogli e quotidiani; partecipò vivacemente al dibattito politico ed economico nazionale e in particolare alla campagna antiprotezionista. Nel 1925 fu tra i firmatari del manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce; socialista, conservò tuttavia un'impronta liberale, che si rilevò soprattutto nell'opposizione alle teorie del vecchio e del nuovo nazionalismo economico. Dal 1950 fu socio nazionale dei Lincei.
Nel campo degli studi di medievalistica, in cui esordì, ha recato contributi fondamentali, con particolare riguardo alla storia economica di Venezia (I prestiti della Repubblica di Venezia, sec. 13°-15°, 1929; Studi di storia economica veneziana, 1954; la già citata Storia economica di Venezia dall'11° al 16° secolo, 1961; Il debito pubblico della Repubblica di Venezia. Dagli ultimi decenni del XII secolo alla fine del XV, 1963; Dai servi della gleba agli albori del capitalismo. Saggi di storia economica, post., 1966). Andò poi maturando lavori di vasto e organico disegno: partendo dal Medioevo e inoltrandosi nell'età moderna delineò con rigore di metodo una vera e propria storia della civiltà nelle sue prospettive fondamentali: Storia economica d'Italia, I, L'antichità e il Medioevo (1949, più volte rimaneggiata e apparsa con altro titolo); la già ricordata Storia economica dell'età moderna e contemporanea (2 voll., 1932-48, con successive edizioni); e infine L'economia italiana dal 1861 al 1914, I, 1861-1894 (1963; 2a ed. 1968). Tradusse inoltre Der moderne Kapitalismus di W. Sombart (1925) e curò una scelta di storici dell'economia (Storia economica, 1936), includendovi gran parte di Das nationale System der politischen Ökonomie di F. List, di Merkantilismen di E. F. Heckscher e di Die Entstehung der Volkswirtschaft di K. Bücher, oltre a saggi di J. M. Keynes e di J. Mazzei.