Il giudice onorario è una funzione introdotta nel secondo dopoguerra dal ministro della Giustizia P. Togliatti che, considerando il notevole vuoto organico e per evitare le lungaggini di un concorso, reclutò i magistrati senza concorso tra i laureati in legge con il massimo dei voti e i vicepretori onorari. La Costituzione italiana ha codificato poi le cariche onorarie dei giudici, già previste negli ordinamenti giudiziari postunitari, stabilendo (art. 106, co. 2) che l’ordinamento giudiziario può ammettere la nomina, anche elettiva, di magistrati onorari per tutte le funzioni attribuite ai singoli giudici. Lo scopo è ammettere la partecipazione dei cittadini all’amministrazione della giustizia, ma anche ridurre il carico di lavoro incombente sui giudici togati, mediante l’attribuzione di specifiche competenze a quelli onorari.
Nel vigente ordinamento giudiziario godono della qualifica di giudice onorario, il giudice di pace, il giudice onorario di tribunale e il viceprocuratore.