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gladiatore

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fig.

Nell’antica Roma, atleta che combatteva con una spada corta (gladius) o altre armi contro avversari in luoghi pubblici, per il divertimento delle folle. Gli spettacoli gladiatori (munera gladiatoria), forse di origine etrusca, prima dati a titolo privato, divennero sempre più grandiosi finché dal 105 a.C. furono annoverati tra quelli pubblici. In origine i g. erano scelti tra i prigionieri di guerra, poi tra i condannati per reati comuni; erano in genere schiavi, ma anche liberti e talvolta liberi; per meriti particolari il g. schiavo poteva acquistare la libertà. L’armamento dei vari g., legato in età repubblicana all’arbitrio individuale, fu fissato sotto Augusto, insieme alla definizione di precise classi gladiatorie (mirmilloni, reziari, traci ecc.; v. fig.). I g. erano raccolti in familiae, sotto la disciplina di un lanista, e addestrati in apposite scuole; la maggiore scuola (ludus) imperiale di g. a Roma era il ludus magnus presso il Colosseo; nella loro carriera salivano per gradi da recluta (tiro) a g. scelto (primus palus). Gli spettacoli a Roma si tenevano prima nel Foro, poi, dallo scorcio dell’età repubblicana, negli anfiteatri.

Spettacoli gladiatori avevano luogo anche in altre città d’Italia (Pompei, Capua ecc.) e si diffusero largamente nell’Oriente ellenico, mentre in Grecia non attecchirono. Gli spettacoli incontrarono largo favore nell’età imperiale; divenuti più rari con il declino dell’Impero, furono formalmente interdetti nel 404 dall’imperatore Onorio. Dai g. di Capua ebbe inizio nel 73 a.C. la rivolta (guerra) servile (➔ Spartaco).

Vedi anche
lanista Nell’antica Roma, istruttore o anche proprietario di una scuola per gladiatori, cui potevano essere iscritti, oltre che schiavi e prigionieri di guerra, liberi cittadini (detti auctorati). Il l. organizzava con la sua scuola i ludi gladiatorii. Rinomate scuole erano a Capua e Pompei. ludi Nell’antica Roma, i giochi, per lo più a cura dello Stato e quindi pubblici e gratuiti, ma talvolta allestiti da privati anche a pagamento, che si tenevano nel circo o in un teatro in occasione di feste religiose e politiche. In generale erano promossi dai magistrati (l. votivi) in occasione di pericoli ... edile Magistrato di Roma antica e anche di alcune città latine e volsce. Inizialmente addetti alla custodia dei templi (aedes) delle divinità plebee (Cerere, Libero e Libera), a partire dal 367 a.C. gli e. furono eretti a istituzione rappresentativa dell’intera cittadinanza. Si conservò, tuttavia, la distinzione ... tridente Forcone a tre denti o rebbi, in origine forse di corna di cervidi, ma poi di metallo, usato nell’antichità principalmente per la pesca e anche per la caccia e per i lavori agricoli. In età romana servì ai gladiatori della classe dei retiarii come arma per la lotta nel circo. È attributo di divinità, ...
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  • GLADIATORI
Altri risultati per gladiatore
  • GLADIATORI
    Enciclopedia Italiana (1933)
    (lat. gladiatores) Aristide Calderini Combattenti, generalmente schiavi, che agivano in pubblici luoghi allo scopo di divertire le folle romane; essi prendono nome dal gladius, la corta spada a forma di coltello, adatta a colpire di taglio e di punta (v. spada), di cui i gladiatori erano armati nel ...
Vocabolario
gladiatóre
gladiatore gladiatóre s. m. [dal lat. gladiator -oris, der. di gladius «spada»]. – 1. Combattente, per lo più schiavo, ma anche liberto o condannato per reati comuni, che nell’antica Roma gareggiava, armato di gladio (o di altra arma, a...
gladiatòrio
gladiatorio gladiatòrio agg. [dal lat. gladiatorius]. – 1. Di gladiatori: spettacolo g.; scontri gladiatorî. 2. Che è proprio dei gladiatori, che ha le caratteristiche generalmente ad essi attribuite: forme g.; forza g.; anche, battagliero,...
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