Locuzione (propriamente "livello zero", impiegata per indicare l’area desertica del New Mexico dove erano stati effettuati i primi test nucleari nel 1945, e successivamente le città di Hiroshima e Nagasaki, devastate dalle due bombe atomiche statunitensi alla fine della seconda guerra mondiale) con cui secondo il corrente uso giornalistico si fa riferimento all’area (65.000 m2) di Manhattan (New York) in cui sorgevano le Twin Towers del World Trade Center, crollate in seguito all’attacco terroristico dell’11 settembre 2001. Il progetto di ricostruzione, pianificato già nel 2002 dalla Lower Manhattan Development Corporation e affidato nel 2003 all'architetto D. Libeskind che ne ha realizzato il Master plan, ha subìto consistenti attardamenti dovuti a controversie economiche e problemi di sicurezza e progettazione, e solo nel 2006 è stata avviata l'erezione della struttura inizialmente denominata Freedom Tower e successivamente definita 1 World Trade Center: il grattacielo rappresenta il punto nodale intorno a cui si articolano le altre strutture, le più significative delle quali sono la Memorial Plaza, circondata da un bosco di 400 alberi, e il 9/11 Memorial & Museum, realizzato dall'architetto israeliano M. Arad e dallo statunitense P. Walker e inaugurato da B. Obama nel maggio 2014, al cui esterno due piscine colmano gli spazi lasciati vuoti dal crollo delle Twin Towers, attorniate da cascate - le più grandi artificiali mai realizzate nel Nord America. All'interno del museo un'esposizione permanente raccoglie effetti personali delle vittime, testimonianze dei soccorritori, aree di meditazione e innovativi moduli didattici, giungendo fisicamente fino alle fondamenta del complesso originario per riaffermare attraverso il saldo vincolo con il passato l'incalcolabile valore della vita e dell'esperienza umana.