Raggruppamento di 10 paesi industriali (Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Paesi Bassi, Stati Uniti e Svezia) i quali, in base all’accordo di Parigi del dicembre 1961, si sono impegnati dal 1962 a mettere a disposizione del Fondo monetario internazionale risorse valutarie supplementari allo scopo di consentire al Fondo stesso di affrontare più efficacemente le situazioni di crisi nelle relazioni monetarie internazionali e, in particolare, di difendere le monete dei paesi membri del Gruppo dagli attacchi destabilizzanti di movimenti di capitale a breve termine. L’entità delle risorse valutarie e le condizioni per il loro utilizzo vengono stabilite nell’ambito degli accordi generali di prestito (GAB, general arrangements to borrow), istituiti nel 1962 e rinnovati ogni cinque anni; a partire dal 1983 è stata prevista la possibilità di utilizzo delle risorse, qualora ricorrano condizioni particolari, anche a favore di paesi membri del Fondo che non siano partecipanti al Gruppo. Nel 1984 è entrata a far parte del Gruppo anche la Svizzera che, pur non essendo membro del Fondo, di fatto si era più volte associata agli accordi.