Nome comune del genere Guaiacum, comprendente piante della famiglia Zigofillacee, e in particolare di Guaiacum officinale (fig.). Questo è un albero alto 6-10 m, con foglie persistenti, opposte, paripennate con 2-3 paia di foglioline, fiori azzurri in piccole cime, frutto capsulare; originario dell’America centrale. Una specie affine è Guaiacum sanctum della Florida e delle isole Bahamas, con resina meno attiva. Dal legno di queste piante, durissimo, bruno o verde-bruno, con buon odore e sapore acre e aromatico, si ottiene l’agente medicinale (legno di g.; lignum sanctum, lignum vitae), in commercio sotto forma di segatura o raspatura. Il genere Guaiacum comprende altre 4 specie dell’America tropicale.
Dal legno di g. si ottiene per essudazione spontanea o per incisione la gomma o resina di g., che si presenta in lacrime o in masse fragili, di sapore amaro, odore balsamico, colore rosso-bruno o bruno-verdastro (se in pezzi sottili), solubili in alcol, in etere e in acetone; contiene guaiacolo. Se ne estrae anche l’olio essenziale di g.: liquido limpido, di odore gradevole, solubile in alcol, che con il tempo si rapprende in una massa solida già a temperatura ordinaria; si usa in profumeria per sofisticare l’olio di rosa o per imitarne il profumo.
Il guaiacolo è etere monometilico della pirocatechina,
isolato dai prodotti di distillazione della resina di g. e presente in forte concentrazione nel creosoto di faggio. Industrialmente si prepara per diazotazione della o-anisidina e per successiva idrolisi, con acidi diluiti, del diazocomposto ottenuto. In commercio se ne distinguono due tipi: quello sintetico, purissimo, cristallizzato, incolore, di sapore bruciante, di odore aromatico, che fonde a circa 28 °C, e quello liquido, ottenuto per distillazione frazionata del creosoto. Dotato di azione balsamica e antisettica, è indicato nella cura delle bronchiti.