Generale e uomo politico siriano (Qardaha, Laodicea, 1928 - Damasco 2000). Membro del partito Ba῾th dal 1946, comandante in capo dell'aviazione (1964), ministro della Difesa (1966-70) nel governo di al-Atasi, nel nov. 1970 diresse il colpo di stato contro quest'ultimo, divenendo primo ministro (1970-71) e successivamente (marzo 1971) presidente della Repubblica (riconfermato nel 1978, nel 1985, nel 1992 e nel 1999), governando la Siria per trent'anni. In politica estera ha guidato il coinvolgimento siriano in Libano e deciso la partecipazione a fianco degli USA nella guerra contro l'Iraq del genn.-febbr. 1991. Si è poi adoperato per rafforzare l'alleanza strategica con l'Iran in funzione anti-irachena e soprattutto per consolidare il peso politico della Siria nella regione invocando il "destino unico della nazione araba". In questo senso si è sempre mostrato contrario alle trattative bilaterali tra Israele e i singoli interlocutori arabi e favorevole a un accordo di pace che avesse come obiettivo centrale il ritiro di Israele da tutti i territori occupati in cambio della sicurezza e della pace in tutto il Medio Oriente. Alla sua morte il parlamento, modificando appositamente la Costituzione, ha abbassato l'età minima richiesta per diventare presidente, permettendo al figlio Baššār al-Asad (v.) di accedere alla carica.