Scrittore norvegese (Kristiansund 1808 - Cristiania 1845), propugnatore dell'indipendenza politica della Norvegia dalla Svezia (dopo la pace di Kiel) e dell'indipendenza culturale dalla tradizione danese. Vagheggiò il risorgimento nazionale attraverso un ritorno alla natura e al popolo (cioè attraverso la valorizzazione dei ceti rurali che per secoli, si credeva, avevano serbata intatta l'eredità d'un grande e libero passato), in scritti di tumultuosa improvvisazione: fra altro un poema dialogico in più di 15.000 versi sulla storia umana herderianamente intesa, Skabelsen, Mennesket, Messias ("La creazione, L'uomo, Il Messia", 1830), centone romantico fatto di teologia e liberalismo, di furia rivoluzionaria e ottimismo illuministico. Trattò poi i temi più svariati in liriche d'amore, scritti polemici, drammi (Sinclairs død "La morte di Sinclair", 1828), libelli versificati (Jøden "L'ebreo", 1842; Jødinden "L'ebrea", 1844), parti tutte d'una vastissima produzione che deve essere considerata più come affermazione di ideali politici e civili che come creazione artistica.