Moto violento di cosa o persona che si spinge contro un oggetto con tutta la sua forza.
Con il termine impetus, il cui uso si afferma con chiarezza nei primi decenni del 14° sec., si indicava la causa prossima del moto di un corpo che, una volta lanciato, prosegue il suo movimento. Secondo la fisica aristotelica, il proiettile continua a muoversi perché colui che lo lancia imprime una parte della vis motrix all’aria circostante e questa fa proseguire il moto del corpo fino all’estinzione della vis. Nella corrente occamista si rifiuta la spiegazione aristotelica per sostenere invece che chi lancia il proiettile imprime a esso (non all’aria circostante) una parte della propria forza (detta impetus): questa forza comunicata al corpo lanciato è causa della prosecuzione del suo movimento che si viene progressivamente estinguendo in rapporto al venir meno della forza che lo muove.