Complesso movimento mediante il quale si sono operati in Italia, tra il 920 e il 1030, l’accentramento umano in abitati d’altura, chiusi e raggruppati (castelli o castra), la ricomposizione dei terreni e la loro gerarchizzazione all’interno di vere e proprie circoscrizioni, portando così alla nascita di un paesaggio caratteristico e duraturo. Appare come uno dei più profondi rivolgimenti strutturali conosciuti nell’Europa mediterranea nel corso del Medioevo.
Le più recenti indagini archeologiche hanno permesso di chiarire meglio l’organizzazione dei castra: a una prima fase, caratterizzata da costruzioni in legno, in forma di villaggio aperto, ne seguì una seconda, che trasformò il precedente villaggio in un abitato chiuso da mura, fortificato, con edifici in pietra, corrispondente a uno schema urbanistico concentrico, che dalla centrale residenza signorile si allargava con le abitazioni fino alle mura. L’i. propriamente detto ebbe inizio, perciò, al momento della riorganizzazione degli abitati preesistenti e riguardò allo stesso modo le strutture fondiarie e agrarie, l’inquadramento politico e religioso e anche l’organizzazione familiare, modificando tutti gli aspetti della vita sociale.