Architetto danese (Copenaghen 1918 - ivi 2008). Allievo di K. Fisker a Copenaghen, completò la sua formazione lavorando a Stoccolma, dove importante fu la conoscenza dell'opera di G. Asplund, e a Helsinki con A. Aalto; importanti furono anche i suoi viaggi di studio negli USA e in Messico. Dopo essersi impegnato soprattutto nella ricerca di soluzioni nell'ambito residenziale (complesso di Elineberg, Copenaghen, 1954-60, con E. e H. Anderson), U. raggiunse fama internazionale con l'Opera di Sidney (1956-66). L'edificio, costruito su un molo al centro del porto, presenta una piattaforma sopraelevata a gradoni su cui s'innalzano immense coperture a guscio in cemento armato (elaborate in collaborazione con O. Arup) che coprono i varî ambienti (sala dell'Opera, sala per concerti, foyers, ecc.). L'aspetto fantasiosamente utopistico, la capacità di definizione tecnico-organizzativa e l'uso di nuovi materiali e strutture, fanno dell'opera di U. l'espressione di una delle contraddittorie tendenze successive alla crisi del funzionalismo alla fine degli anni Cinquanta. Tra le altre realizzazioni di U. si ricordano la chiesa di Bagsvaerd (1967-76), il complesso dell'Assemblea nazionale del Kuwait (1972-85) e la Can Feliz a Maiorca (1994). Nel 2003 gli è stato assegnato il premio Pritzker. Alla prima mostra retrospettiva sulla sua opera è dedicato il volume Jørn Utzon. The architect's universe (2004).