Complesso di piante che hanno forma biologica e quindi fisionomia simile, in armonia con le condizioni dell’ambiente; la composizione floristica del complesso può essere diversa da un luogo all’altro. Esempi di f. sono una foresta, un prato, una steppa e simili. Il paesaggio delle diverse regioni della terra è largamente influenzato dal predominio di una data formazione vegetale.
Ai sensi dell’art. 1, co. 2, della l. n. 845 del 21.12.1978, la f. professionale, strumento di politica attiva del lavoro, si svolge nel quadro degli obiettivi della programmazione economica e tende a favorire l’occupazione, la produzione e l’evoluzione dell’organizzazione del lavoro in armonia con il progresso scientifico e tecnologico. Per il tramite della f. professionale ci si propone prioritariamente di contribuire all’incremento della produttività del lavoro; assecondare il mutamento tecnologico ed organizzativo dell’impresa e la mobilità del lavoro; pervenire ad un più corretto funzionamento del mercato del lavoro; attenuare le cause di conflittualità aziendale ascrivibili a comportamenti e conoscenze professionali non adeguati. In Italia, la f. professionale è un obiettivo programmatico previsto dalla Costituzione, che ne ha affidato la competenza alle Regioni (art. 117 Cost.). Nel 1978 la l. quadro n. 845 ha disciplinato l'intero sistema, sino all'ampio processo di riforma avviato negli anni '90, in particolare dopo l'accordo per il lavoro del 1996. La successiva l. n. 196/97 ha dettato le linee guida della riforma. Inoltre, con il d. lgs. n. 112/98 è stata ribadita la competenza delle Regioni, con funzioni delegate alle Province. Con la l. n. 144/99 è stato poi introdotto l'obbligo formativo al diciottesimo anno di età, che può essere assolto sia nel sistema dell'istruzione che in quello della f. professionale. Nel 2003 il sistema formativo italiano ha visto due ulteriori importanti novità a livello legislativo: la l. n. 30/03 e la l. n. 53/03. La prima riguarda specificatamente le politiche del lavoro, ma riordina anche i contratti di lavoro a finalità formativa (Apprendistato; Contratto di formazione lavoro) e i tirocini. La seconda è invece più direttamente mirata al sistema dell'istruzione e a quello della f. professionale, entrambi ora ricompresi in un unico ambito. La legge porta la f. iniziale a tre anni, accentuandone le caratteristiche di alternativa al percorso scolastico. Il 14 ottobre 2005, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo sulla riforma del secondo ciclo, in attuazione della l. n. 53, con il quale ai due percorsi della scuola secondaria superiore – quello dei licei e quello dell'istruzione e f. professionale – è stata data formalmente pari dignità.
Unità litostratigrafica fondamentale, caratterizzata da una precisa fisionomia litologica, cartografabile come complesso a sé stante e distinguibile per caratteri litologici, mineralogici e sedimentologici dalle unità contigue e sovra-sottostanti. Le f. possono essere riunite per costituire unità litostratigrafiche a grossa scala per motivi paleogeografici o paleotettonici, o per affinità litologica; in tal caso questi raggruppamenti prendono il nome di gruppi; in altri casi esse possono essere suddivisibili in unità minori chiamate membri, che a loro volta sono organizzati in strati, orizzonti, lingue, lenti.
Il termine f. è di frequente usato come sinonimo di educazione, sebbene, tenendo conto del significato etimologico dei due termini, il processo di f. implichi propriamente il dar forma, modellare, in base a un criterio o progetto esterno, e quello di educazione piuttosto il trarre fuori, sviluppare, qualità interiori del soggetto. Dal punto di vista pedagogico, la differenza è più di accento che di sostanza, dal momento che non si dà f. valida senza partecipazione e adesione interiore del soggetto al progetto che lo riguarda.
L’attività formativa può tendere o alla promozione di qualità dell’uomo in generale (il carattere, l’intelletto, il gusto, il senso morale) o allo sviluppo di abilità specifiche, all’acquisizione di una tecnica, di una competenza professionale. Nel secondo caso, acquista particolare rilievo il problema della f. professionale, che nelle moderne società industriali si presenta in termini alquanto complessi per la molteplicità di esigenze a cui essa deve corrispondere, per la varietà di formule organizzative sperimentate e per i suoi non marginali riflessi sul terreno delle politiche scolastiche, del lavoro e dell’occupazione.
È regolata dalla legge 508/99 che disciplina il sistema dell’alta f. e specializzazione artistica e musicale di cui fanno parte le Accademie di belle arti, l’Accademia nazionale d’arte drammatica, gli Istituti superiori per le industrie artistiche, nonché gli istituti superiori di studi musicali e coreutici (nei quali sono stati trasformati i preesistenti conservatori di musica, gli istituti musicali pareggiati e l’Accademia nazionale di danza). Come nel sistema universitario, queste istituzioni realizzano sia corsi di f. superiore, ai quali si accede con il possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado, sia corsi di perfezionamento e di specializzazione. In conseguenza, rilasciano specifici diplomi accademici di primo e secondo livello, nonché di perfezionamento, di specializzazione e di f. alla ricerca in campo artistico e musicale.
L’espressione è subentrata a quella più tradizionale di educazione degli adulti e anche di quella di educazione ricorrente. L’espressione lifelong learning ricorre già in un documento del governo britannico del 1919, tuttavia, solo alla fine del secolo l’interesse verso il nuovo orientamento è stato posto al centro delle politiche formative di molti governi nazionali e di organismi comunitari e internazionali. In Italia la f. continua si realizza per il tramite dei Centri territoriali permanenti, istituti che organizzano attività finalizzate all’arricchimento culturale, alla riqualificazione e alla mobilità professionale.
È caratterizzata dal fatto che non comporta la presenza continuativa degli allievi nelle sedi istituzionali della f. e che viceversa fa largo impiego di risorse e strumenti offerti dalle tecnologie audiovisive e informatiche (computer, CD-ROM, Internet) entro sistemi programmati di istruzione. Tale formula è volta a corrispondere alle esigenze di una particolare utenza sia nel campo della f. generale, universitaria o di educazione permanente, sia nel campo della qualificazione, specializzazione e aggiornamento professionali.
Il formarsi in un soggetto di un aspetto, di un comportamento, di un tratto di personalità, che si costituiscono prevalentemente come meccanismi di difesa dell’Io, e si specificano a seconda della natura e della funzione: formazione di compromesso, sintomo nevrotico che risulta da un compromesso fra due istanze in conflitto; formazione sostitutiva, sintomo nevrotico che ne sostituisce un altro meno accettabile e più ansiogeno; f. reattiva, sintomo che deriva dalla rimozione di una tendenza già rifiutata.
Formazione e professionalità nel rapporto di lavoro: brevi considerazioni critiche di Matteo Di Francesco