economia Gestione dei p. (project management) Nell’organizzazione aziendale, processo di pianificazione, controllo e gestione di un insieme di risorse per raggiungere un dato obiettivo, con un budget predeterminato ed entro un periodo prestabilito, e dei flussi di informazione fra i partecipanti al p. e verso l’esterno, misurando e, ove richiesto, certificando i risultati conseguiti, e rispettando le condizioni richieste dal committente e dall’ambiente in cui il p. si sviluppa. Un p. si differenzia da un programma, generalmente ripetitivo, in quanto si realizza una sola volta. La nascita di questa disciplina può essere associata alle tecniche di analisi per la scomposizione di un’attività complessa in attività elementari. La scomposizione in attività elementari e la loro relativa pianificazione temporale trovano una espressione articolata nei lavori di F.W. Taylor. Nel 1957 D.G. Malcolm utilizzò una tecnica detta program evaluation and review technique (PERT) con cui venivano rappresentate le diverse attività elementari con i rapporti di precedenza fra di esse (activity network o rete di attività), e valutati i tempi complessivi di completamento del p. e la corrispondente allocazione temporale delle attività. Nello stesso anno, J.E. Kelly sviluppò il critical path method (CPM) per la gestione dei p. in ambito petrolchimico e manifatturiero, in cui si tiene conto anche del costo dovuto alla durata delle attività. In seguito sono stati sviluppati strumenti sempre più completi e sofisticati, in cui si tiene conto di vincoli quali, per es., quelli sulle risorse, sulle finestre temporali di ammissibilità, sull’interdipendenza fra attività ecc. Per indicare i diversi valori economici che caratterizzano l’evoluzione di un progetto sono usati indicatori di vario tipo, quali il BCWS (budgeted cost for work scheduled, costo messo in budget per il lavoro pianificato), il BCWP (budgeted cost for work performed, costo messo in budget per il lavoro svolto), l’ACWP (actual cost for work performed, costo effettivo per il lavoro svolto).
Metodo dei p. Metodo didattico attivo, la cui prima idea risale a J. Dewey, ma che è stato sviluppato, realizzato praticamente e reso popolare da W.H. Kilpatrick. Esso orienta tutta l’attività scolastica verso un piano di lavoro (p.), intrapreso volontariamente e in comune dagli alunni, la cui attuazione richiede l’acquisto di particolari cognizioni e abilità.