Distribuzione di risorse e di tempo, entrambi limitati, tra funzioni necessarie allo svolgimento del ciclo biologico di un organismo. L’energia e le sostanze nutritive di cui un organismo dispone devono essere ripartite tra mantenimento, accrescimento e riproduzione, mentre il tempo dedicato a un’attività deve essere necessariamente tolto a un’altra (per es., il tempo dedicato alla ricerca del cibo non può essere dedicato alle cure parentali). La risoluzione ottimale dell’a. di risorse e tempo è diversa a seconda degli organismi e dei contesti ambientali in cui questi vivono.
Termine, introdotto nell’uso dall’inglese allocation, con cui si indica la ripartizione delle risorse tra diversi soggetti economici o tra diversi utilizzi. Può riguardare risorse produttive distribuite tra diverse imprese, beni destinati a diversi usi finali, risorse assegnate a paesi firmatari di un accordo ecc. Il processo d’a. delle risorse è l’insieme delle attività di scambio e di produzione che conducono a definire l’a. delle risorse in un sistema economico, tra i diversi usi e tra i soggetti che vi partecipano.
Nell’economia di mercato, l’a. delle risorse avviene attraverso il mercato, grazie all’insieme delle contrattazioni sui prezzi e sulle quantità da scambiare e alle attività di produzione, che le imprese private decidono sulla base del criterio del profitto. In un’economia pianificata, l’a. delle risorse è diretta per via gerarchica dall’autorità di pianificazione ed è quindi sotto il controllo dello Stato, con vari gradi di centralizzazione secondo il modello di pianificazione adottato. L’a. è detta intertemporale, quando la destinazione delle risorse tra gli agenti o le attività produttive o l’uso finale nel consumo riguarda anche la distribuzione nel tempo, per l’uso differito a consumo nel futuro o per l’investimento volto a produzione in periodi successivi, o ancora per scambi su mercati a termine (con consegna differita).
L’a. delle risorse è fondamentale oggetto di studio in economia, con attenzione ai meccanismi di a., cioè alle procedure e al sistema istituzionale attraverso i quali viene raggiunta, all’efficienza (➔) del risultato allocativo e alla sua equità. Il modello di equilibrio (➔) economico generale studia l’a. intertemporale delle risorse mediante i prezzi in un’economia astratta di concorrenza perfetta, date le risorse iniziali e la loro distribuzione, le preferenze dei consumatori, le tecnologie note. Un’a. è detta efficiente, secondo il criterio di V. Pareto (➔), se è realizzabile e non può essere migliorata, nel senso che non è possibile modificarla migliorando la situazione di almeno un consumatore senza peggiorare, conseguentemente, il benessere di altri, dati i vincoli di cui sopra. Nella realtà, sui singoli mercati l’a. dei beni può essere raggiunta con diverse procedure allocative, anche in combinazione tra loro (prezzo, razionamento, file d’attesa). L’a. mediante i prezzi può avvenire con vari meccanismi di mercato (varie forme d’asta, diverse norme di organizzazione degli scambi o modi di fissare i prezzi). Il settore pubblico, anche nelle economie di mercato, concorre a modificare l’a. delle risorse per ragioni di equità o per la produzione di beni pubblici: le imposte, i prezzi amministrati, i trasferimenti o le incentivazioni, concessi a particolari settori o gruppi di cittadini, e altri provvedimenti assunti dall’autorità pubblica modificano l’a. delle risorse raggiunta dal mercato, con effetti che possono essere di maggiore equità, ma anche profondamente distorsivi.