Medico e politico (Saintes 1738 - Parigi 1814). Prof. di anatomia, patologia e fisiologia all'univ. di Parigi. Spirito aperto alle esigenze culturali dell'Illuminismo, godette presto di tale prestigio scientifico da essere più volte richiesto dal governo di Luigi XVI per fornire il suo parere su questioni tecniche di interesse generale; così redasse con Franklin, Lavoisier e Bailly il rapporto dell'Accademia delle scienze sui pretesi miracoli di Mes mer (1784). Nel 1788, G. fu il primo a chiedere in una celebre petizione al sovrano che il terzo stato fosse numericamente equiparato alla nobiltà e al clero, presi insieme, nella rappresentanza agli Stati Generali. Deputato per la città di Parigi all'Assemblea costituente, vi presentò il rapporto sull'organizzazione universitaria e professionale della medicina in Francia; il 10 ott. 1789 suggerì la decapitazione come la meno infamante delle pene nella condanna a morte, e chiese che l'esecuzione avvenisse con la maggiore rapidità possibile. Nel trasformare in legge le proposte di G., l'Assemblea adottava il 22 marzo 1792 quale strumento esecutorio la macchina proposta dal medico A. Louis, alla quale tuttavia nella polemica dei realisti fu dato il nome, rimastole definitivamente, di guillotine. Imprigionato durante il Terrore, fu liberato dopo il 9 termidoro. In età napoleonica, promosse l'organizzazione dell'Accademia di medicina.