Artista e teorico dell'arte (Praga 1900 - ivi 1951), figura centrale dell'avanguardia ceca. In contatto con gli esponenti più vivaci della cultura europea (F. T. Marinetti, Le Corbusier, H. Meyer), attento a non staccare il discorso critico dalla concretezza determinante del contesto sociale, T. s'interessò di arte, letteratura, architettura, cinema, fotografia e fotomontaggio, grafica del libro.
Teorico del poetismo, partito da una concezione purista dell'arte fondata sulla netta separazione del fare poetico da ogni funzione utilitaria, propugnò un'arte che dialetticamente fondesse lirismo e razionalità. Aderì al surrealismo (1934-47) con saggi tesi a sottolineare il carattere rivoluzionario delle pulsioni e con centinaia di collage fotografici, spesso variazioni sul tema prediletto della donna. Negli ultimi anni, quando l'ostracismo politico gli impedì di pubblicare, T. si dedicò all'elaborazione di un'ampia fenomenologia dell'arte moderna, rimasta incompiuta. Pubblicò i suoi saggi su riviste, quali Stavba ("Costruire", dal 1923), Pásmo ("Zona", 1924-26) e ReD ("Re[vue] D[evětsilu]", 1927-31, la più importante del gruppo Devětsil), Doba ("Tempo", 1934-35). Parte della sua produzione critica è raccolta in 3 volumi di Vybor díla ("Opere scelte", 1966, 1969, 1994), alcuni saggi sono tradotti in italiano: Il mercato dell'arte. L'arte tra capitalismo e rivoluzione (1973); Arte e ideologia, 1922-1933 (1982) e Surrealismo, realismo socialista, irrealismo, 1934-1951 (1982).