Principale gruppo etnico del Kenya, stanziato sui fertili altipiani tra Nairobi e il Monte Kenya. Sono di lingua bantu; l’attività economica tradizionale è l’agricoltura, benché l’influenza dei vicini gruppi masai si rilevi nella parziale adozione dell’allevamento di bestiame e di specifici tratti culturali. L’organizzazione sociale tradizionale si basa sulla suddivisione in clan patrilineari esogamici non localizzati e sul sistema delle classi d’età (il grado dei guerrieri e quello degli anziani erano i più importanti), che prevedeva complessi rituali iniziatici. La politica coloniale di esproprio delle loro terre originò varie sollevazioni dei K., che durante la lotta per l’indipendenza del Kenya furono la principale base di sostegno ai movimenti indipendentisti e in particolare del movimento dei Mau Mau. Dopo l’indipendenza (1963), gran parte della classe dirigente keniota era rappresentata da individui k. incluso il primo presidente dello Stato postcoloniale, J. Kenyatta, che dedicò al suo gruppo etnico una importante monografia etnografica (Facing Mount Kenya, 1938).