Spezia, La Comune della Liguria orientale (51,39 km2 con 92.550 ab. nel 2020, detti Spezzini), capoluogo di provincia. È situata in posizione protetta nel golfo omonimo, orientato da NO a SE, lungo il quale corrono due dorsali montuose. Una dorsale collinare, che si spinge fino al mare, divide la pianura alluvionale del fiume Magra, che si stende in fondo al golfo in due settori, l’uno a SO, l’altro a NE dell’originario nucleo urbano. Nel primo settore si è sviluppata l’espansione ottocentesca della città, in funzione delle grandi strutture dell’Arsenale, costruito subito dopo l’unità d’Italia in seguito al trasferimento, alla S., della flotta militare del regno. Nel settore nord-orientale sorsero invece, negli ultimi anni dell’Ottocento, il porto mercantile e i primi grandi complessi industriali con annesse alcune aree residenziali. L’abitato si è successivamente sviluppato dapprima verso N, O e S, poi verso E e NE. La popolazione comunale, in forte crescita fino al periodo anteriore all’ultima guerra mondiale, in corrispondenza dell’espansione produttiva, ha registrato in seguito un progressivo decremento dovuto al ridimensionamento del ruolo militare del porto e delle attività industriali e terziarie connesse. A partire dagli ultimi anni 1990, anche grazie a una ripresa economica dovuta a un rilancio delle attività portuali e all’insediamento di nuove specializzazioni produttive, il processo di flessione demografica si è arrestato.
L’economia cittadina si fonda sulle attività industriali (cantieristica, metalmeccanica, petrolchimica, tessile, produzione di armamenti, produzione di elettrodomestici) e su quelle connesse al porto che, a partire dalla seconda metà degli anni 1990, si è andato specializzando nel traffico di container. Un notevole sviluppo interessa il turismo balneare. La città è nodo di comunicazioni lungo la costa tirrenica (via Aurelia e autostrada Genova-Livorno) e in direzione della Pianura Padana (ferrovia e autostrada fra La S. e Parma).
Un piccolo centro di popolazione marinara con il nome Spezia, corrispondente al sito dell’odierno quartiere del Poggio, è noto dal 12° sec.; popolato di fuoriusciti guelfi genovesi e fortificato dal conte Niccolò Fieschi, fu espugnato da Oberto Doria nel 1274. Sotto la dominazione genovese S. divenne sede di podesteria (1343) e poi capoluogo amministrativo e giudiziario dell’estrema Riviera di Levante con titolo di vicariato. Fortificata per fronteggiare le incursioni dei pirati turchi (16° sec.), partecipò sempre alle vicende marinare della Repubblica di Genova. Con la proclamazione del Regno d’Italia fu la più importante piazzaforte marittima del Tirreno; in pochi decenni si sviluppò in grande città. Nel 1929 vi fu trasferita la sede della diocesi di Luni (diocesi di S., Sarzana e Brugnato); nel 1933 fu elevata a capoluogo di provincia.
Il Duomo (14°-16° sec.) e il convento delle Clarisse subirono gravi danni durante i bombardamenti del 1943-44. Il centro della città è completamente moderno. Il castello di S. Giorgio (14°-17° sec.) ospita il Museo civico archeologico; altre collezioni: il Museo del Sigillo, il Museo Amedeo Lia e il Centro di arte moderna e contemporanea.
Provincia della S. (881 km2 con 217.418 ab. nel 2020, ripartiti in 32 Comuni). Il territorio comprende il bacino della Vara e la bassa vallata della Magra, a valle della confluenza con la Vara, il Golfo della S., con i rilievi appenninici che lo delimitano, e la Riviera di Levante da Deiva Marina al Capo Corvo. La popolazione provinciale ha presentato lo stesso andamento demografico di quella comunale, con un costante decremento nella seconda metà del 20° sec., cui è seguita l’attuale condizione di stazionarietà. La provincia presenta un alto grado di industrializzazione e le attività secondarie (metalmeccanica, petrolchimica, componentistica navale) si concentrano in particolare nell’area fra il capoluogo e Sarzana. Il turismo, sia quello balneare (Lerici, Portovenere) sia quello fondato sulle eccezionali attrattive paesaggistiche delle Cinque Terre, costituisce una fra le principali voci dell’economia. L’agricoltura (fiori, frutta, ortaggi) è praticata soprattutto nella pianura alluvionale della Magra.