Soldati delle fanterie mercenarie tedesche. Le fanterie mercenarie dei l. furono costituite nel 15° sec. in antitesi alle fanterie svizzere, da cui però mutuarono il sistema di schieramento; si portarono alla pari con le formazioni elvetiche per merito di Massimiliano I, che istituì e organizzò definitivamente questa milizia a piedi verso il 1493. I l. erano elementi rigorosamente scelti e i nobili ne costituirono i quadri; erano armati (v. fig.) di lunga picca, spada, corsaletto, morione e colubrina; a seconda dell’armatura, si dividevano in alabardieri, picchieri, colubrinieri, e giocatori di spada; si raggruppavano in compagnie di 400 uomini ciascuna; da 10 a 16 compagnie formavano un reggimento comandato da un colonnello, cui l’imperatore concedeva la patente per la formazione degli ufficiali; la truppa era assoldata con bando. Disciplinati e bene allenati, durante il Regno di Luigi XII (1498-1515), sostituirono in Francia gli Svizzeri, acquistando grande abilità anche nel maneggio dell’artiglieria. La vittoria di Luigi XII a Ravenna (1512) fu merito soprattutto dei l., che si segnalarono anche alla battaglia di Pavia (1525) e nel sacco di Roma del 1527. In Italia, dove furono chiamati anche lanzi, comparvero per la prima volta nel 1512 nell’esercito di Luigi XII; furono poi assoldati da Cosimo I dei Medici e da papa Paolo III, verso la metà di quel secolo. La loro presenza negli eserciti europei durò fino all’inizio del Seicento.
La spada portata dai l., detta lanzichenecca (o lanzighinetto; nella lingua originaria Katzbalger), era a lama larga, con sezione generalmente romboidale, lunga circa 80 cm; aveva elsa a rami ritorti a spirale e piegati a S, ed era spesso dotata di un ramo di guardia. L’impugnatura era di legno e il pomolo aveva forma di rene.