Lamierino di ferro dolce stagnato da ambo le parti, in cui si accoppiano la resistenza meccanica del metallo di base con la resistenza dello stagno all’azione corrosiva esercitata dagli agenti atmosferici. Il lamierino di base è ottenuto per laminazione fino al desiderato spessore (0,20-0,35 mm); prima della laminazione si esegue un trattamento di decapaggio con acido solforico diluito (4-5%), a 80-90 °C per circa 10 minuti; dopo la laminazione si procede a un successivo decapaggio in acido più diluito (2%), a 70 °C, per 3-5 minuti, con sabbiatura e lavaggio in acqua. I lamierini, asciugati fuori dal contatto con l’aria, sono così pronti per la stagnatura, che avviene per immersione in vasche contenenti stagno fuso ricoperto da uno strato di cloruro di zinco al fine di impedire l’azione ossidante dell’aria; il movimento dei lamierini è reso continuo a mezzo di macchine a rulli: i lamierini attraversano anche uno strato di olio di palma che aderisce alla superficie, favorendo il passaggio dei pezzi attraverso i rulli e proteggendo, poi, lo stagno dall’ossidazione durante la solidificazione; la quantità di stagno è dell’ordine di 30 g/m2. La stagnatura può anche avvenire elettroliticamente e in tal caso la quantità di stagno è dell’ordine di 10 g/m2.
La l. è usata principalmente nella fabbricazione di barattoli e di scatolami per prodotti alimentari, per vernici e nella fabbricazione di giocattoli.