Nome d'arte dello scultore italiano Leoncillo Leonardi (Spoleto 1915 - Roma 1968). In un primo periodo a Roma (1935-39), tipiche sue creazioni furono grandi ceramiche policrome, d'intenti figurativi spesso espressionistici (Arpia, 1939, coll. C. Brandi; S. Sebastiano, 1939, Roma, Gall. naz. d'arte moderna), di una costruttività immediata e libera, sempre vivamente connessa con la funzione della luce e del colore (Ritratto di Donata, 1944; Ritratto di Titina, 1945; monumento dedicato alla partigiana veneta, 1955, a Venezia, distrutto nel 1962; monumento ai caduti di tutte le guerre, 1956, ad Albisola Marina). Dalla metà degli anni Cinquanta si volse a esperienze informali, basate sulla sua singolare esperienza di scomposizione del volume plastico attraverso il colore e sulla sua conoscenza della materia ceramica nel suo potenziale espressivo. Nel 1968 vinse il premio per la scultura alla Biennale di Venezia.