In sede linguistica e lessicografica, si definiscono vocaboli l., o di uso l., quei vocaboli, o locuzioni, o costrutti che, senza appartenere alla terminologia scientifica o tecnica, si discostano dall’uso comune e popolare e sono propri dei dotti e dei letterati, ricorrono nella lingua scritta ma non si userebbero nelle conversazioni, nemmeno tra persone colte.
Analogamente, nella linguistica descrittiva si definisce l. la lingua come è rappresentata nella letteratura, più o meno profondamente diversa dalla lingua comune e popolare.
Il termine letterarietà indica il tono o il carattere l. di un vocabolo, di un’accezione, di una locuzione, di un’opera; talora con senso limitativo, indica intonazione eccessivamente solenne del discorso. L’importanza della letterarietà, intesa come l’insieme delle caratteristiche formali di un testo, è stata sottolineata dai formalisti russi, per i quali la letterarietà è il vero oggetto e il fine ultimo di ogni ricerca.