Dispositivo hardware o software, o entrambi, che rileva e converte nel codice di macchina, trasferendoli all’unità centrale, dati registrati su un opportuno supporto.
Nelle università medievali e del Rinascimento, titolo equivalente a quello odierno di professore. Oggi si chiamano ancora così, per tradizione, gli insegnanti di teologia delle scuole teologiche conventuali.
Nelle università moderne, l’insegnante incaricato di far esercitare praticamente gli studenti in una lingua straniera.
Nella Chiesa cattolica latina, colui che, per incarico (ministero) conferitogli dal vescovo, è autorizzato a leggere la parola di Dio (eccetto il Vangelo, la cui lettura è riservata al diacono e al sacerdote) nelle assemblee liturgiche. In mancanza di un l. possono essere chiamati a supplirlo altre persone, uomini o donne.
Prima del Concilio Vaticano II e del motuproprio Ministeria quaedam (1972) di Paolo VI, il lettorato era considerato il secondo dei quattro ordini minori; nella Chiesa orientale è il grado preparatorio al diaconato.