Giovanni Battista Montini (Concesio 1897 - Castelgandolfo 1978). Fu eletto papa il 21 giugno 1963, succedendo a Giovanni XXIII. Di famiglia cattolica molto impegnata sul piano politico e sociale, ordinato (1920) sacerdote, nello stesso anno si trasferì a Roma dove seguì corsi universitarî (anche in filosofia e in lettere) e si laureò in diritto canonico (1922) e in diritto civile (1924). Nel frattempo era stato alcuni mesi (1923) addetto alla nunziatura apostolica di Varsavia. Entrato (1924) nella Segreteria di stato vi fu nominato (1925) minutante, mentre partecipava da vicino all'attività degli studenti universitarî cattolici organizzati nella FUCI, della quale fu assistente ecclesiastico nazionale (1925-33) e alle cui riviste Studium e Azione fucina collaborò con frequenza, con attenzione continuata alla cultura e ai problemi del mondo moderno. Sostituto della Segreteria di stato (1937-52) e quindi (1952-54) prosegretario di stato per gli affari ordinarî, ebbe un ruolo di primo piano nella politica della Santa Sede. Nel 1951 visitò gli Stati Uniti e il Canada. Nominato (1° nov. 1954) arcivescovo di Milano, entrò in diocesi il 6 genn. 1955 e s'impegnò a fondo nel governo pastorale, seguendo in particolare i problemi dell'immigrazione, del mondo del lavoro e delle periferie (dove fece costruire oltre cento nuove chiese) e promuovendo tra l'altro una grande "missione" d'evangelizzazione (1957). Primo cardinale di Giovanni XXIII (15 dic. 1958), visitò ancora gli Stati Uniti e il Brasile (1960) e poi (1962) l'Africa. Aperto il concilio Vaticano II, vi intervenne (28 ott. e 4 dic. 1962) sostenendo una linea di moderata riforma. Morto Giovanni XXIII, il 21 giugno 1963 fu eletto papa e scelse il nome di Paolo, con evidente richiamo all'apostolo evangelizzatore. Riconvocato il concilio Vaticano II (v. vaticano), che si riaprì il 29 sett. 1963, lo condusse con attente mediazioni, favorendo e moderando la maggioranza riformatrice, fino alla conclusione (8 dic. 1965), preceduta il giorno prima dalla revoca delle scomuniche intercorse nel 1054 tra Roma e Costantinopoli. Già nel primo anno di pontificato iniziò una serie di viaggi che per la prima volta nella storia portarono un papa in tutti i continenti: in Terra Santa (4-6 genn. 1964), in India (2-5 dic. 1964), a New York e alla sede dell'ONU (3-5 ott. 1965), a Fatima (13 maggio 1967), in Turchia (25-26 luglio 1967), a Bogotà (22-25 ag. 1968), a Ginevra (10 giugno 1969), in Uganda (31 luglio - 2 ag. 1969), in Iran, Pakistan Orientale, Filippine, Samoa Orientali, Australia, Indonesia, Hongkong e Ceylon (26 nov. - 5 dic. 1970). Questa volontà di dialogo all'interno della Chiesa cattolica, con le diverse confessioni cristiane, con le altre religioni e con il mondo moderno simbolicamente espressa dai viaggi era stata al centro dell'enciclica programmatica del pontificato Ecclesiam suam (6 ag. 1964). Questa fu seguita da altre sei encicliche: Mense maio (29 apr. 1965) per la conclusione del Vaticano II e la pace nel mondo, Mysterium fidei (3 sett. 1965) sull'eucarestia, Christi matri (epistola enciclica, 15 sett. 1966) per la pace nel mondo, Populorum progressio (26 marzo 1967) per lo sviluppo dei popoli (che ebbe una risonanza molto ampia), Sacerdotalis caelibatus (24 giugno 1967) per il mantenimento del celibato sacerdotale nella chiesa di rito latino e Humanae vitae (25 luglio 1968) per il controllo naturale delle nascite (che suscitò numerose polemiche anche all'interno della Chiesa cattolica). Tra gli altri documenti del pontificato sono da ricordare: la lettera apostolica Octogesima adveniens (14 maggio 1971) per il pluralismo dell'impegno politico e sociale dei cattolici e le esortazioni apostoliche Marialis cultus (2 febbr. 1974) per il rinnovamento del culto a Maria, Gaudete in Domino (9 maggio 1975) sulla gioia cristiana ed Evangelii nuntiandi (8 dic. 1975) sull'evangelizzazione del mondo contemporaneo. Già nel 1965, ancora prima della conclusione del Vaticano II, modificò profondamente le strutture soprattutto del governo centrale della Chiesa attraverso la creazione di nuovi organismi per il dialogo con i non cristiani e i non credenti, l'istituzione del sinodo (v.) dei vescovi (che tra il 1967 e il 1977 tenne cinque assemblee) e la riforma del sant'Offizio (v. fede: Congregazione per la Dottrina della Fede), seguite da quelle dell'intera curia (costituzione apostolica Regimini ecclesiae universae, 15 ag. 1967; v. congregazione: Congregazioni romane; curia: Curia romana), poi della corte pontificia (motuproprio Pontificalis domus, 28 marzo 1968) e infine del conclave (motuproprio Ingravescentem aetatem, 21 nov. 1970, e costituzione apostolica Romano pontifici eligendo, 1° ott. 1975; v. papa). Intanto portava avanti le altre riforme volute dal Vaticano II, in particolare quella liturgica (v. liturgia: Liturgia cristiana), attraverso pazienti mediazioni che non evitarono tuttavia né le contestazioni dei settori ecclesiali più avanzati né soprattutto l'opposizione tenace dei conservatori come quella dell'arcivescovo M. Lefebvre (v.). Con la nomina in sei concistori di 144 cardinali accentuò notevolmente la rappresentanza universale del collegio cardinalizio, mentre aumentava anche la presenza di ecclesiastici non italiani nella curia romana. Nel 1970 con una decisione senza precedenti dichiarò Dottori della Chiesa due donne: s. Teresa d'Avila (27 sett.) e s. Caterina da Siena (4 ott.). Particolare attenzione riservò al dialogo ecumenico con le altre chiese cristiane attraverso incontri e iniziative rilevanti (v. ecumenismo), mentre sviluppò l'attività diplomatica della Santa Sede adoperandosi in ogni modo per la pace (tra l'altro con l'istituzione di una giornata mondiale per la pace celebrata dal 1968 il 1° genn.) e proseguendo il dialogo con i paesi comunisti avviato da Giovanni XXIII (v. Ostpolitik). Dopo un giubileo straordinario tenuto (1966) per la conclusione del Vaticano II, indisse e celebrò l'anno santo del 1975. Aprì contemporaneamente (1965) i processi di canonizzazione di Pio XII e Giovanni XXIII (assurti quasi a simbolo di opposte tendenze ecclesiali) e volle la pubblicazione di Actes et documents du Saint-Siège relatifs à la seconde guerre mondiale (11 voll., 1965-81). Oltre ai 16 voll. (1964-79) di Insegnamenti di Paolo VI e ai 5 voll. (1961-65) di Discorsi dell'arcivescovo di Milano, tra gli scritti si ricordano: Coscienza universitaria (1930), La via di Cristo (1931), Introduzione allo studio di Cristo (1934); postume, oltre mille Lettere ai familiari 1919-1943 (2 voll., 1986). L'Istituto della Enciclopedia Italiana ha pubblicato la biobibliografia Anni e opere di Paolo VI (a cura di N. Vian, 1978). Nel dicembre 2012 papa Benedetto XVI ha promulgato il decreto in cui vengono riconosciute le "virtù eroiche" del pontefice, primo passo verso la sua beatificazione e canonizzazione. Il 19 ottobre 2014 è stato proclamato beato e il 14 ottobre 2018 santo da Papa Francesco. Festa, 26 settembre.