Corpo di norme promulgato da Alarico II (è noto anche con il nome di Breviario Alariciano), nel 506, per i sudditi di stirpe romana del regno visigotico. Le leggi erano estratte da fonti romane pregiustinianee (Codice Teodosiano, novelle post-teodosiane, Epitome di Gaio, Sententiae attribuite a Paolo ecc.) e corredate passo per passo da una interpretatio. Si andò ad affiancare a un complesso normativo già esistente, la Lex Wisigothorum, un piccolo codice emanato da re Eurico un trentennio prima, riservato principalmente ai Goti.
Sul suo esempio fu promulgata da re Gundobado, la Lex romana Burgundionum, detta anche Papianus o Liber Papiani, per i cittadini romani del regno borgognone.
Compendio della L., ma rimaneggiato con originalità e adattato a condizioni di vita diverse è la Lex romana curiensis («legge romana di Coira»), opera privata, forse di un notaio, che ebbe vigore di legge territoriale per secoli, nella Rezia coirese; è detta anche utinensis, dal luogo (Udine) dove se ne scoprì il primo manoscritto. Viene di solito attribuita o alla Rezia coirese e al 7° sec. o all’Italia e al 9° secolo. Risente anche del mondo feudale.