Pacifista liberiana (n. Monrovia 1972). Laureata presso l’Eastern Mennonite University (Virginia) e assistente sociale dal 1995, si è sempre battuta per i diritti delle donne e per la prevenzione-risoluzione dei conflitti; già impegnata nel programma della chiesa luterana Trauma healing and reconciliation (1998-2003), ha fondato il Women in peacebuilding network program (2001, insieme con C. Freeman) e il movimento Women of Liberia mass action for peace (2002, noto come movimento delle “donne in bianco”, perché sempre vestite di un simbolico bianco) contribuendo attivamente alla fine della guerra civile liberiana e aprendo la strada all’elezione di E. Johnson-Sirleaf (prima donna africana a ricoprire la carica di presidente). A G. va il merito di aver saputo unire donne musulmane e cristiane in una lotta non violenta per la pacificazione del paese. G. è stata commissario designato della Commissione per la verità e la riconciliazione della Liberia (2004-05) e dal 2007 è direttore esecutivo del Women peace and security network Africa (dopo un anno come consulente regionale). Nel 2011 è stata insignita, con la connazionale E. Johnson Sirleaf e l'attivista yemenita per la democrazia T. Karman, del premio Nobel per la pace ''per la lotta non violenta in favore della sicurezza delle donne e del loro diritto a partecipare al processo di pace''.