(fr. Limousin) Regione storica della Francia occidentale. Consiste in un altopiano inclinato da E a O (alt. media 500-200 m), limitato a N dai monti della Marche e a S dai monti del Limosino. L’altopiano è formato da terreni poco fertili, sui quali si praticano una magra cerealicoltura e l’allevamento del bestiame (si chiama limosina sia una razza bovina da latte e utilizzata per i lavori di agricoltura bovino sia una razza ovina, talvolta di piccola taglia, da carne). Nei fondivalle l’agricoltura è promiscua, con alberi da frutto e ortaggi. Le tradizionali attività industriali (tessili, del legno, delle porcellane) si concentrano a Limoges e Tulle.
Il territorio dei Lemovici, cristianizzato nel 3° sec., fece parte del Regno visigoto, poi di quello di Clodoveo (507-11); dal Regno di Neustria passò al ducato d’Aquitania; fu sotto il dominio inglese in vari periodi (1154-1204; 1259-86; 1360-71). Ebbe intensa vita culturale, come dimostrano la poesia trovadorica in dialetto limosino. Dopo la guerra dei Cent’anni, la politica accentratrice della casa di Francia tolse molta dell’importanza conseguita dai suoi feudatari e suoi comuni. Nel 18° sec. fu centro di sperimentazione delle dottrine fisiocratiche, ma la caduta di R. Turgot (1776) e la riorganizzazione amministrativa (1790) posero fine all’autonomia della regione.
Nel 13° sec. era detta limosino la lingua dei trovatori provenzali, cioè ogni varietà del provenzale perché la lingua letteraria ebbe nel L. grande voga e impulso. In questo senso il termine fu ripreso da C. Chabaneau.