(fr. Lucerne; ted. Luzern) Città della Svizzera centrale (202.474 ab. nel 2008), capoluogo del cantone omonimo. Sorge a 359 m. s.l.m. sulle due sponde del fiume Reuss, all’estremità occidentale del Lago di L. o dei Quattro Cantoni (➔). È sede di tradizionali industrie tessili (seta e fibre artificiali), metalmeccaniche, chimiche, alimentari, elettriche e frequentato centro turistico nonché notevole nodo ferroviario sulla linea Gottardo-Basilea.
Formatasi attorno al convento benedettino di S. Leodegario (8° sec.), si sviluppò dalla metà del 13° sec., quando il valico del Gottardo acquistò importanza economica quale tramite delle merci dall’Italia alla Germania: la sua borghesia in lotta contro gli abati feudatari ottenne nel 1277 e 1281 la conferma dell’autonomia comunale dagli Asburgo. Nel 1332 L. concluse un’alleanza con i cantoni svizzeri di Uri, Schwyz e Unterwalden; nel conseguente conflitto con la casa d’Austria, la vittoria di Sempach (1386) assicurò anche a L. la piena indipendenza. L. non aderì alla Riforma e rimase la roccaforte del cattolicesimo in Svizzera. Adottò la costituzione liberale del 1831, ma nel 1841 la tendenza conservatrice e cattolica vi riprese il sopravvento finché, postasi a capo del Sonderbund cattolico, dopo la sconfitta di quello a opera delle truppe federali (1847), L. entrò stabilmente a far parte della vita politica della Confederazione. Cantone di L. (1492 km2 con 363.475 ab. nel 2008). È compreso fra i cantoni di Argovia a N, quelli di Zug e Schwyz a E, di Unterwalden a S e di Berna a O. La morfologia del territorio, in prevalenza montuosa, è caratterizzata, nell’area sud-occidentale, dai contrafforti delle Alpi Bernesi e dell’Emmenthal, e, a N, da una serie di colline con direzione SE-NO, separate da lunghe vallate. Il cantone è ricco di corsi d’acqua e di laghi, tra cui quelli di Baldegger (5 km2) e di Sempach (13 km2), oltre a quelli dei Quattro Cantoni, di Zug e di Halwill, che rientrano solo parzialmente nel suo territorio. La popolazione è per la maggior parte di lingua tedesca e di religione cattolica. L’economia è prevalentemente agricola; fitta la rete delle comunicazioni, che favoriscono il turismo.