Gruppo montuoso abruzzese, il più importante dell’Appennino Centrale dopo quello del Gran Sasso; è costituito da una lunga dorsale orientata da N a S tra i bacini dei fiumi Pescara e Sangro. È delimitata, partendo dai Piani di Pescocostanzo: dalla Valle Frentana fin nei pressi di Casoli, poi dalla valle del fosso Laio fino a Guardiagrele e da un limite geologico tra calcari e terreni argilloso-arenacei fino al Pescara, dalla valle del Pescara, da quella dell’Orte e infine da una serie di campi carsici che per Campo di Giove si collegano a quelli di Pescocostanzo. Culmina nel Monte Amaro (2793 m), nella parte mediana della dorsale (superano i 2000 m anche altre vette fra cui l’Acquaviva, 2737 m).
Il gruppo, da un punto di vista geologico parte del dominio della piattaforma laziale-abruzzese, è costituito da rocce calcaree di età cenozoica, spesso profondamente incise e sede di fenomeni carsici. La vegetazione arborea non supera i 1700 m s.l.m. (faggi, lecci, pini); al di sopra, fin verso i 2200 m s.l.m., si trovano i pascoli. Non esistono ghiacciai o nevai permanenti. La M. è circondata da una serie di centri abitati: poco numerosi e situati a quote elevate sul versante occidentale (Campo di Giove, 1064 m s.l.m.), più frequenti su quello orientale dove la loro altezza invece non supera in media i 600 m s.l.m. Sviluppato il turismo invernale e sciistico, con impianti di risalita a Passo Lanciano-Maielletta (nel versante nord-orientale) e a Campo di Giove.
La regione della M. è stata abitata dall’uomo fino dal Paleolitico inferiore; è la zona che ha fornito le più abbondanti documentazioni dell’uomo preistorico in Abruzzo. È stato chiamato uomo della M. lo scheletro fossilizzato trovato in uno strato preneolitico, alle pendici del gruppo montuoso. Esso viene classificato in una varietà mediterranea; da U. Rellini, che lo ha scoperto, è stato definito del tipo proto-mediterraneo (➔ Fonti Rossi).
Su uno dei contrafforti della M., il Morrone, si eleva il Monastero di S. Spirito della M. (1130 m s.l.m.), noto fin dal 12° sec. ma reso particolarmente celebre da Pietro del Morrone (il futuro papa Celestino V) che vi fondò (1264) l’ordine di eremiti detto poi dei celestini; il monastero, potente per i privilegi concessigli da papi e imperatori, fu soppresso da Giuseppe Bonaparte (1807).
Per il Parco nazionale della Maiella ➔ Maiella, Parco nazionale della.